"Nell’atteggiamento offensivo verso tutti gli italiani che è stato recentemente tenuto dal Presidente della Repubblica Francese, Sarkozy, non si può che vedere la conferma di inaccettabili comportamenti di arroganza tenuti anche dal Louvre, come ad esempio nel caso della scoperta delle lettere e del numero 72 nel quadro della Gioconda. Anche le risposte sprezzanti giunte dalla Francia in merito alla richiesta del ritorno in Italia della Gioconda per il centesimo anniversario del suo ritrovamento, sono la testimonianza di atteggiamenti inaccettabili che ora sono ribaditi e rafforzati dal comportamento tenuto dal Presidente francese Sarkozy nei riguardi del nostro paese" con nquesti toni si esprime Silvano Vinceti, presidente del Comitato che patrocina il rientro della Gioconda in italia e che svolge la ricerca archeologica per il ritrovamento dei resti di Monna Lisa nel convento di Sant'Orsola.
"A nostro parere, quella presunta superiorità del popolo francese che si intende dimostrare da Parigi, avrebbe dovuto palesarsi in ben altri comportamenti, a cominciare dalla simbolica e sostanziale restituzione di alcune delle opere d’arte prese in Italia da Napoleone Bonaparte. Perché, anche a titolo risarcitorio, non ci viene concesso di esporre in Italia la Gioconda? Sarebbe questo il vero modo per dimostrare al mondo la nobiltà d’animo e la superiorità culturale che i francesi proclamano ai quattro venti". "Crediamo quindi che sia giunto il momento di evitare atteggiamenti imbarazzanti, che sono stati subiti anche dal Comitato nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali, a seguito del ritrovamento delle lettere dentro gli occhi della Gioconda e del numero 72 presente sotto uno degli archi del ponte che fa da sfondo al ritratto di donna immortalato dal grande Leonardo.
Ebbene, i massimi rappresentanti del grande museo parigino hanno bollato come inventate la scoperta delle lettere e del numero 72, quando esiste una pubblicazione dal titolo Au coeur de la Joconde: Leonard de Vinci décodé, edita da Gallimard in collaborazione con lo stesso Louvre, dove si vedono ad occhio nudo sia il numero 72 che le lettere presenti negli occhi di Monna Lisa. Non solo. Lo stesso museo ha argomentato confutabili motivi di sicurezza per giustificare la presunta impossibilità di spostare il quadro della Gioconda.
Argomenti poi smontati dalle principali aziende mondiali di trasporto delle grandi opere d’arte". “Nei riguardi del Louvre noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento dialettico, cercando impostare una collaborazione e un confronto - afferma Silvano Vinceti, presidente del Comitato e responsabile della ricerca avviata a Firenze nel Convento di S. Orsola delle spoglie mortali della Lisa Gherardini - Attualmente stiamo raccogliendo le firme per una petizione, rivolta anche al Louvre, per richiedere il momentaneo ritorno della Gioconda in Italia in occasione del centesimo anniversario dopo il furto del celebre quadro, avvenuto nel 1911 per mano dell’italiano Perrugia.
Le risposte finora arrivate dai vertici del museo parigino sono state intrise di presunta superiorità e della “grandeur” francese”. “Noi non siamo più disposti ad essere trattati come dei pezzenti e dei mendicanti. Se le istituzioni francesi davvero incarnano una cultura superiore a quella italiana, perché non restituiscono a titolo risarcitorio e simbolico alcune delle opere d’arte trafugate in Italia, in particolare da Napoleone Bonaparte? Perché non concedono l’autorizzazione alla permanenza in Italia della Gioconda in occasione della ricorrenza del 2013?”