Ad un anno dall’avvio delle ‘Invasioni botaniche’, il bilancio dell’operazione voluta dal sindaco Renzi per rinnovare e caratterizzare il verde pubblico della città è largamente positivo: Firenze sta definendo il suo ‘stile’ floreale e le aiuole colorate in strade e piazze sono ormai una realtà diffusa e riconoscibile, con grande beneficio non solo per l’estetica ma anche per l’ambiente. Dunque le ‘invasioni’ andranno avanti, con la piantumazione di 35mila bulbi di tulipani, 5.500 rizomi di iris e soprattutto con i ‘wildflowers’, una miscela di erbacee perenni derivate da fiori selvatici, preziosi non solo per gli occhi ma soprattutto per la loro funzione ambientale, visto che attraggono insetti ‘benefici’ e aiutano a ricostruire la biodiversità perduta anche in piana città.
E dal prossimo marzo ricominceranno le fioriture. “Il tempo trascorso dall’autunno 2010 è servito per raccogliere informazioni essenziali per capire quali sono le specie di fiori più adatte per il nostro regime climatico; la sperimentazione è servita proprio a questo ed era già nel conto che non tutto potesse andare a buon fine – spiega l’assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci – E’ stato un anno particolarmente utile perché particolarmente siccitoso: i tecnici hanno potuto selezionare le piante più resistenti e che richiedono meno acqua, visto che non possiamo certo annaffiare tutti i 5 milioni e 500mila mq di verde di proprietà del Comune”.
“Oltre che dal successo in termini estetici – aggiunge il direttore dell’Ambiente Pietro Rubellini – siamo veramente felici perchè in piazza Alberti, in piazza Ferrucci ed al Piazzale Michelangelo è stata riscontrata una molteplicità di insetti e di piccoli uccelli insettivori che si sono soffermati nelle aree verdi, pur essendo queste incastrate in mezzo al traffico ed al cemento; una riuscita davvero inaspettata. Mentre il migliore esempio di riuscita anche estetica è nella grande rotatoria di largo Cappugi, in fondo a via Aretina”. Dunque fiorentini e turisti hanno potuto ammirare bellissime fioriture di tulipani e in piazza Ferrucci, piazzale delle Cascine, piazza Vittorio Veneto, piazzale Michelangelo, Ponte al Pino, viale Mazzini, museo Stibbert, piazza Gaddi; mentre i ‘wildflowers’ hanno arricchito le aiuole stradali in piazza Alberti, piazza Ferrucci, piazza Gaddi, Porta Romana, largo Cappugi, piazzale Michelangelo, Ponte a Ema, aeroporto Vespucci e le rotatorie di via Foggini e via Reginaldo Giuliani. “Queste aiuole hanno una funzione ornamentale ma anche una valenza ambientale forte – sottolinea l’assessore - e quindi possono diventare piccoli nodi di collegamento della rete ambientale urbana definita dal Piano Strutturale”.
“Ora insisteremo con le bulbose – spiega ancora Rubellini – ed oltre ai tulipani pianteremo anche iris; di colore blu agli svincoli di Varlungo e multicolore nelle aiuole stradali. Abbiamo anche definito la miscela più di giusta di wildflowers, con un risultato molto soddisfacente. L'obiettivo è la creazione di uno stile nell'addobbo verde della città che si caratterizzi fortemente per la sua fiorentinità, uscendo dalla banalità delle sistemazioni stile ‘giardino fai da te’ o peggio da giardinaggio cimiteriale.
Uno stile che possa essere immediatamente riconosciuto da chi visita Firenze ma che possa anche annunciare la propria città al fiorentino che ritorna”. Per gli appassionati di giardinaggio, ecco la lista dei ‘wildflowers’ utilizzati. Fra le erbacee perenni, quelle che hanno avuto una buona riuscita sono achillea, anemone, cisto, gaura, erigero, lavanda, nepeta (erba gatta), salvia, santolina, sedum (borraccina), senecio, iperico, verbena, echinacea, stachys (stregona), perovskia; meno bene sono andate delfino, liatris, phlox, cnifofia, coreopsis, hosta, blimbago blu, lillà della california, peonia.
Fra le graminacee, buoni risultati per stipa, penniseto, imperata, miscanto; meno bene carex e formio. (ag)