La Regione solleciterà l’intervento del governo per rafforzare Ansaldobreda chiedendo di modificare le intenzioni di vendita del gruppo da parte di Finmeccanica. Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi a conclusione di una lunga riunione con la rappresentazione sindacali dell’azienda. “Ho preso l’impegno – ha dichiarato – di chiedere un incontro al ministro dell’economia Romani e al ministro dei trasporti Matteoli. Se vuole mantenere una politica industriale per questo settore, il governo può chiedere a Finmeccanica di mantenere la sua presenza nel settore ferroviario.
In qualità di azionista di riferimento di Finmeccanica ne ha piena facoltà. Occorre quindi pensare, non a una dismissione, ma a un piano di rilancio con precise garanzie per l’occupazione e il territorio: in ballo c’è il futuro della più grande impresa ferroviaria italiana, di una azienda leader del settore anche a livello mondiale”. Dal presidente è giunto quindi un pieno sostegno alle istanze delle maestranze sintetizzate in un manifesto nel quale si chiede di modificare le scelte di Finmeccanica circa la vendita e la dismissione di Ansaldobreda sostenendo il ruolo strategico del settore della costruzione del materiale rotabile. “Mi è stata chiesta l’adesione a questo manifesto e io l’ho data volentieri – ha ribadito Rossi – Condivido i contenuti dell’istanza presentata e ne parlerò anche con i presidenti delle Regioni che, come la nostra con la sede di Pistoia, sono interessate al problema, e cioè Campania, Calabria e Sicilia”. Rossi ha ricordato anche come la Regione sia stata concretamente presente nel sostenere i progetti di crescita e di innovazione del comparto: “Nel corso degli ultimi tre anni la Regione ha sostenuto con 13 milioni di euro i progetti di ricerca e di innovazione di società del gruppo Finmeccanica.
Impegno che adesso rafforzeremo con l’avvio all’Osmannoro del centro di dinamica sperimentale e le attività sulla qualità e la sicurezza dei materiali”. Anche per questo, ora la Regione chiede chiarezza sul futuro: “Questa situazione di incertezza fa male ai lavoratori, alle loro famiglie e a un intero territorio, mette in difficoltà tutto l’indotto, e pregiudica anche le potenzialità produttive dell’azienda che ha importanti commesse da parte di Trenitalia. Per questo è necessario sbloccare, e rapidamente, la situazione.
Ripeto quello che dissi a luglio davanti ai cancelli dell’azienda pistoiese: insieme ai lavoratori ci metteremo di traverso contro ogni ipotesi di ridimensionamento o svendita dell’azienda. Infine a Finmeccanica vorrei dire: abbiamo dato e abbiamo quindi il diritto di dire la nostra e di chiedere conto”.