Un libro che oltre ad un’azione di monitoraggio sappia fornire spunti ed elementi utili a migliorare il rapporto tra famiglia e lavoro: è questo l’obiettivo che si pone “Il libro virtuale delle buone prassi di conciliazione vita-lavoro”, da adesso scaricabile gratuitamente dal sito di Confcooperative Toscana (www.toscana.confcooperative.it). “L’imprenditorialità – come ha sottolineato Benedetto XVI nella sua Caritas in Veritate – prima di avere un significato professionale ne ha uno umano”: questo libro arriva al termine di un percorso promosso dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici per incentivare la formazione sulle pari opportunità, un percorso che ha avviato una fase di raccolta e conoscenza di casi aziendali che si sono contraddistinti per le buone pratiche messe in atto.
Dalla conoscenza di queste esperienze è nata la volontà di approfondire le buone prassi aziendali di conciliazione vita-lavoro a partire da un’analisi condotta su otto cooperative aderenti a Confcooperative Toscana con l’obiettivo di favorirne lo scambio e la diffusione. Del resto, come ha avuto modo di sottolineare il Vicepresidente della Regione Toscana Stella Targetti: “riuscire a conciliare dedizione alla famiglia e al lavoro è la vera sfida per le donne di oggi.
Questa, prima di tutto, è una battaglia culturale e iniziative come quella del Libro sulle buone pratiche possono certo dare un contributo importante” “Il tema della conciliazione famiglia e lavoro – spiega Elisa Sarri, coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici – può favorire la competitività e la crescita delle aziende, attraendo e mantenendo le risorse chiave e giocando un ruolo di primo piano nella responsabilità sociale di impresa. Il rapporto con il socio lavoratore o il dipendente, sia uomo che donna, è una delle caratteristiche che contraddistinguono le nostre cooperative: proprio partendo da questo e dal fatto di essere tutte donne e mamme ma anche presidenti o amministratrici di cooperative, la nostra Commissione ha pensato di rendere fruibili da tutti le esperienze di conciliazione già adottate in questi anni, con o senza finanziamenti pubblici”.
Gli interventi che possono favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono distinguibili in tre macro settori: strumenti che creano una cultura di conciliazione, strumenti aziendali che favoriscono la conciliazione e strumenti territoriali di supporto alla conciliazione. Il progetto di Confcooperative intende approfondire quegli aspetti che vedono protagoniste le aziende che vogliono essere più “family friendly” quali rimodulazione degli orari o supporti per il rientro dalla maternità/paternità.
“Primo obiettivo per le nostre cooperative – conclude Sarri – è la valorizzazione del capitale umano: dare la possibilità ad un lavoratore/lavoratrice di poter accudire un familiare non ostacolando la sua crescita professionale. Il rispetto del socio e dei suoi tempi di vita può dare una maggiore spinta alle nostre realtà e adesso, in tempi di crisi, possono essere un valido strumento di supporto”.