“Speriamo vivamente che le competenti autorità del Provveditorato e del Dipartimento, nonché le autorità sanitarie locali, si attivino con immediatezza per garantire le necessarie attività disinfestanti presso l’istituto penitenziario di Sollicciano in cui si è accertata una importante presenza di zecche dei piccioni” è il pressante invito del Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO, che fa seguito ad una formale nota già inviata alle autorità da parte della Segreteria Provinciale UIL Penitenziari di Firenze “Raccogliamo e sosteniamo l’allarme lanciato dagli operatori giuridici - pedagogici di Sollicciano – sottolinea SARNO – che hanno direttamente rilevato la presenza di nidi, residui nidiacei e di escrementi di piccioni negli ambienti penitenziari tanto che si è dovuto procedere alla chiusura preventiva e cautelare per la disinfestazione di una sala colloqui ubicata presso l’infermeria del carcere.
E’ del tutto evidente che in una situazione igienico-sanitaria già compromessa dal sovraffollamento ogni ulteriore elemento critico potrebbe far precipitare la situazione” Il problema dei volatili con il conseguente rischio sanitario è piuttosto comune nei penitenziari d’Italia, come hanno potuto anche certificare le molte visite della UIL “ Nel corso delle nostre frequenti visite abbiamo più volte potuto appurare quanto sia devastante dal punto di vista sanitario l’ingombrante presenza di piccioni o volatili che stanziano e nidificano nelle strutture penitenziarie.
Gli escrementi, i nidi, i residui, le carcasse sono fattori veicolanti non solo di parassiti quant’anche di pericolose patologie infettive (alcune contagiose e persino mortali) tra le quali ricordiamo Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi. E’ necessario, quindi, non solo procedere a sistematiche disinfestazioni quanto prevedere un piano di contenimento delle presenze dei volatili infestanti. L’installazione di sistemi di allontanamento o l’apposizione di materiale anti-posatoio risulterebbero utili allo scopo e contribuirebbero al contenimento delle spese di disinfestazione.
Questo potrebbe apparire – conclude il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari – un problema di second’ordine rispetto alle tante criticità del pianeta carcere. Purtroppo l’esaurimento dei fondi per l’approvvigionamento del materiale di pulizia e gli effetti del sovrappopolamento hanno dirette conseguenze sulla salubrità e l’igiene dei posti detentivi e dei luoghi di lavoro. Pertanto è doveroso monitorare , prevenire ed eliminare tutti i possibili focolai patologici , auspicabilmente attraverso azioni sinergiche tra autorità penitenziarie ed autorità sanitarie“