Firenze – “E’ giunto il tempo di inaugurare una nuova fase che muova verso due direzioni congiunte”. Così la pedagogista Graziella Favaro nel presentare il convegno “A scuola nessuno è straniero”. Se da un lato si tratta di “diffondere e portare a sistema” i tanti progetti efficaci finalizzati a una buona integrazione degli studenti con origini diverse, dall’altro lato è giunto il momento di “lavorare per il superamento di modelli e tecniche educativo-formative tradizionali”. Durante la mattina, il convegno è ruotato su scambi di esperienze: pratiche e strumenti, portati avanti in diverse zone d’Italia, per una scuola “della buona integrazione”.
Ciascuna dellecinque sessioni in cui si sono divisi i quasi 1.200 iscritti in diverse sale del Palacongressi di Firenze , dopo la relazione introduttiva, ha visto il susseguirsi di 4 “racconti” con esperienze pratiche realizzate o in fase di completamento. Dunque 20 “racconti” più 5 relazioni che hanno fornito la base per la sessione plenaria del pomeriggio (“Idee e proposte per una educazione inclusiva”). Alla base dei “racconti”, con esperienze di integrazione, il grande cambiamento della popolazione scolastica che (“iniziato in sordina più di 20 anni fa, colto solo dagli addetti ai lavori e limitato allora alle città medio-grandi, sta interessando sempre più – nota Graziella Favaro – aree diverse del Paese, località grandi e piccole, capoluoghi o comunità disseminati sul territorio”). I NUMERI IN TUTTA ITALIA – Se nel 1989/1990 gli alunni stranieri erano, in tutta Italia, meno di 13.700 e sono diventati dieci anni dopo quasi 120.000 (dati 1999/2000), nell’anno scolastico 2009/2010 il loro numero è salito a circa 674.000 e si stima che nell’anno appena iniziato (2011/2012) siano circa 750 mila. I NUMERI IN TOSCANA – Nell’anno scolastico 2010/2011 il totale degli studenti iscritti nelle scuole (pubbliche statali e paritarie) della Toscana sfiorava le 490 mila unità (489.959) di cui circa 56 mila (56.088) stranieri con una percentuale dell’11,4. 10.519 (su un totale di 95.626) con una percentuale dell’11% i bambini stranieri iscritti nelle scuole d’infanzia toscane. 19.797 (su un totale di 154.949) con una percentuale del 12,8% gli studenti stranieri iscritti nelle scuole primarie toscane, mentre nelle secondarie di primo grado su 95.074 studenti iscritti la percentuale degli stranieri arrivava al 13,4% (in cifra assoluta 12.738). Per le scuole secondarie di secondo grado, sempre in Toscana, su 144.310 studenti iscritti gli stranieri erano 13.034 (il 9%). TOP TEN: PRATO AL PRIMO POSTO.
MASSA ALL’ULTIMO – Fra le province toscane la top ten degli studenti stranieri (sempre nell’anno scolastico 2010-2011) spettava a Prato. Ciò per tutte le scuole, in ogni ordine e grado: per quelle d’infanzia (1.283 su 8.018 bambini. In percentuale quota 16%); per le scuole primarie (2.443 su11.658 bambini. In percentuale il 21%); per le secondarie di primo grado (1.579 studenti su un totale di 7.151. In percentuale il 22,1%) e per la secondaria di secondo grado (1.133 studenti stranieri su un totale di 9.055 studenti iscritti.
In percentuale il 12,5%). Nelle scuole della provincia di Prato, la percentuale complessiva degli studenti stranieri (rispetto a una media toscana dell’11,4%) saliva al 17,9% e questo significa che su 35.882 studenti iscritti in totale ben 6.438 erano, in quell’anno scolastico, stranieri. All’estremo opposto, in Toscana, le scuole della provincia di Massa-Carrara: qui la percentuale degli studenti stranieri superava il 7% fermandosi a quota 7,4 (1.920studenti stranieri su un totale di 25.780)