Firenze - "Allarme disabili nelle scuole della Regione Toscana". Lo lancia il gruppo provinciale di Rifondazione comunista. "Calano le ore di sostegno - spiega il capogruppo Andrea Calò - A Firenze ci sono 146 alunni disabili in più rispetto allo scorso anno". Rifondazione Comunista chiede che "sia rispettato il diritto all’istruzione e all’assistenza, per evitare la discriminazione dei bambini e degli studenti disabili e delle loro famiglie". Presentata una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"E’ emergenza in tutta la Regione Toscana , sono oltre 10.000 gli alunni portatori di handicap nelle scuole. Secondo i dati della Cgil solo nella Provincia di Firenze, per l'anno scolastico 2011-2012 gli alunni disabili saranno 2395 ovvero 146 alunni disabili in più rispetto allo scorso anno, mentre diminuiscono i docenti con un conseguente carico medio di oltre quatto disabili per ogni insegnante aggiunto. Una situazione insostenibile. Paradossale è il fatto che venga chiesto alle famiglie di sopperire alle carenze “magari” rinunciando a non mandare il proprio figlio a scuola.
Una modalità e conseguenza dei tagli inaccettabile poiché, in barba ai principi costituzionali, si chiede di dover rinunciare ad un diritto quale quello all’istruzione che deve essere garantito dalla scuola e dall’insieme della pubblica istruzione. Le istituzioni sono tenute a tutelare e supportare il carico familiare delle persone già di per se svantaggiate dalla condizione oggettiva della disabilità. In un contesto di disagi e forti criticità può verificarsi che laddove la frequenza degli alunni portatori di handicap è irrimandabile, questi vengono raccolti e accorpati in un'unica aula dove gli insegnanti presenti potranno semplicemente custodirli: «…Sono quelle che vengono chiamate le stanze dell'handicap – denuncia Maria Rosaria Annunziata, presidente di Delphino, associazione di famiglie di alunni disabili del Mugello -la scuola speciale dentro la scuola normale, solo che così saltano tutti i progetti educativi, si fa solo baby sitting…».
Siamo così di fronte all’attivazione di aule-confino nelle scuole volute caldamente dalla riforma del Governo Berlusconi. Quello che accade sul versante della scuola e della pubblica istruzione accade anche sul lavoro. La disabilità è ancora oggetto di esclusione e penalizzazione. Con l’art. 9 della manovra finanziaria 2011 in materia di lavoro, sono stati reintrodotti di veri e propri ghetti per le persone disabili ripristinando “reparti confino” per i lavoratori disabili parimenti a quelli della scuola dove si cancellano di fatto i diritti sociali finora acquisiti.
La legge- quadro 104/92 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate parifica i diritti dei bambini disabili a tutti gli effetti agli invalidi civili stabilendo nello specifico: dall’Art. 12 - Diritto all'educazione e all'istruzione; Art. 13- Integrazione scolastica; Art. 14- Modalità di attuazione dell'integrazione; Art. 15- Gruppi di lavoro per l'integrazione scolastica; i diritti degli studenti disabili. Di tutto questo - dice il segretario regionale della Flc Cgil – “...
nessuno sembra tenerne conto, le classi sono sempre più alte, l'organico è stato ridotto e le risorse aggiuntive non ci sono…”. Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel rilanciare l’allarme che proviene dalle associazioni dei disabili e dalle famiglie costrette delle sempre inferiori risorse destinate al supporto dei bambini e studenti disabili chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire se corrisponde quanto riportato dalla stampa locale di quanti sono gli studenti disabili nelle scuole della Provincia di Firenze e di quanti operatori di supporto necessitano per garantire un servizio di istruzione e assistenza efficiente.
Quali sono le iniziative che la Provincia intende adottare per evitare la discriminazione dei bambini e degli studenti disabili negli Istituti scolastici e delle loro famiglie".