“Non solo far cassa un anno, ma far diventare stabile il maggior gettito recuperato: magari con la possibilità in futuro, scovato chi non paga le tasse, di ridurre la pressione fiscale su altri”. In modo selettivo, come strumento per attrarre investimenti e rendere la Toscana più competitiva. L’assessore alle finanze e ai tributi della Toscana conferma oggi ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, che la lotta all’evasione fiscale e il contrasto di qualsiasi illegalità economica è una priorità per la giunta regionale.
Un obbligo morale che diventa doppiamente una necessità, in periodi di tagli per la pubblica amministrazione: con bilanci ogni anno più asciutti, servizi in difficoltà e il rischio di far pagare, con nuove tasse a volte obbligate, sempre gli stessi. Così perchè tutti paghino rispetto alle loro possibilità e il maggior gettito recuperato diventi un’entrata stabile la giunta studia nuove misure: otto. Tutto parte da un progetto integrato specifico, parte del Dpef e del programma regionale di sviluppo, che ora dovrà declinarsi in azioni specifiche.
“In un anno il recupero dei tributi regionali non pagati è cresciuto – annota l’assessore – In dodici mesi abbiamo incassato 160 milioni. Quest’anno ad agosto erano già 72: oltre il 14 per cento in più, negli stessi mesi. Ma vogliamo andare oltre”. Da qui una serie di azioni volte a ‘scovare’ o far scoprire con maggiore facilità i redditi da assoggettare ad Irpef, il valore della produzione (su cui si calcola l’Irap), le rendite catastali o anche superfici ed attività che sono i parametri, ad esempio, della tassa sui rifiuti.
Strumenti che la Regione potrà utilizzare direttamente o da mettere a disposizione degli enti locali o di chi è tenuto ad operare i controlli. Contrasto dell’evasione, sottolinea Nencini, ma anche ripristino della legalità per l’appunto. Temi molte volte legati l’uno all’altro. Un’esempio? “Le imprese che violano le norme sulla sicurezza sul lavoro possono essere potenziali evasori. Un’idea – spiega l’assessore – è quella di incrociare le banche dati e chiedere un aiuto alle aziende sanitarie locali”.
Fare squadra insomma, ma in modo concreto. Anche perchè già ora sui tributi regionali (e in futuro anche su quelli statali) i Comuni che collaborano e contribuiscono a scovare evasori con segnalazioni qualificate potranno trattanere nelle proprie casse buona parte di quanto recuperato: la metà dei tributi regionali, per intero (ma solo per qualche anno) quelli statle. L’assessore parla non a caso di patti territoriali anti-evasione, da stipulare a livello provinciale: dai rifiuti alle concessioni demaniali, dal mondo dell’agricoltura all’emersione delle residenze di comodo. Nasce il portale del contribuente - L’arma segreta per scovare le basi imponibili locali è stata presentata sei mesi fa, già frutto di sperimentazioni da alcuni anni a Fabbriche di Vallico e in altri sette comuni ed enti come Firenze, Livorno, Prato, Monsummano Terme, Abbadia San Salvatore, il circondario Empolese-Valdelsa e la comunità montana della Media Valle del Serchio.
L’arma segreta si chiama ‘Elisa’ ed è un software, occhiuto e implacabile. O meglio è una rete ed una piattaforma informatica condivisa, che permetterà ai Comuni di scambiarsi informazioni, ripulire gli archivi da errori diffusi e condividere domani banche dati in possesso delle diverse branche della pubblica amministrazione ed altri enti, come il catasto delle utenze elettriche e idriche . Infomazioni più facili da reperire ed accertamenti dunque più rapidi. Ma anche meno burocrazia, perché con banche dati condivise ogni informazione sarà accessibile da più enti, in tempo reale, e il cittadino dovrà produrre minori certificazioni.
Elisa sarà esteso a tutti i comuni entro tre anni: questo è l’obiettivo. Prima e dopo la Regione avrà il ruolo di regista. Per mettere a punto la rete Elisa e far sì che tutti i Comuni toscani ne siano parte la Regione investirà quattro milioni di euro. Altri tre li metterà il resto del sistema. Relazioni da tessere, personale da formare, ma anche sistemi informatici da attrezzare. La stima è comunque quella di recuperare almeno 500 milioni l’anno di evasione fiscale, tributi nazionali a parte.
E dunque è un investimento che sicuramente vale. Il numero di Comuni che entreranno in Elisa crescerà progressivamente di anno in anno. Nel frattempo altre azioni saranno messi a punto. C’è la gestione “in house” del bollo auto, che dall’Aci tornerà alla Regione. Nascerà entro l’anno un portale on line del contribuente: più informazioni e più facilità nei pagamenti. Saranno semplificate anche alcune procedure. “Vogliamo infatti che il contenzioso sia con i veri evasori e non chi semplicemente dimentica o sbaglia il versamento di un tributo” chiarisce l’assessore Nencini. Dall’addizionale Irpef al conferimento in discarica Dei 160 milioni di tributi regionali non pagati recuperati nel 2010 dalla Regione, 100 arrivano dal bollo auto ed altri 50 dall’Irap, l’imposta sulle atttività produttive, e dall’addizionale regionale Irpef; dieci sono altri tributi come tasse di concessione o l’imposta per il conferimento in discarica dei rifiuti.
Sono queste le principali tasse su cui la Regione ha competenza e che entrano, in tutto o in parte, nelle casse dell’ente. A queste si aggiungerà l’anno prossimo anche l’Iva recuperata. Un portale del contribuente on line C’è chi evade, sapendo di evadere, ma anche chi semplicemente si dimentica o sbaglia nel pagare. Avviene spesso con il bollo auto: l’informazione diventa dunque essenziale. Dall’inizio dell’anno la Regione ha lanciato un nuovo servizio on line: una sorta di ‘nodo al fazzoletto”.Basta registrarsi all’indirizzo www.regione.toscana.it/avvisoscadenzabollo/ e gli automobilisti toscani ricevono per e-mail o con un sms un avviso del bollo che sta per scadere.
Il prossimo passo sarà l’attivazione, entro dicembre, di un vero e proprio portale del contribuente per tutte le transazioni tributarie: piattaforma unica e più informazione, appunto. Gestione ‘in house’ del bollo auto Intanto la Regione ha deciso anche di tornare a gestire il bollo auto in proprio, finora era affidato all’Aci. Su tre milioni e mezzo di veicoli che circolano in Toscana, mezzo milione non pagano il bollo o lo fanno in ritardo: uno su sette. La percentuale di evasione oscilla, nelle diverse province toscane, tra il 12 e il 18 per cento.
I più ‘virtuosi’ sono i fiorentini. I meno ‘virtuosi’ sono gli automobilisti di Massa-Carrara. Nel mezzo stanno tutti gli altri. Sono tanti. Non che i risultati fossero mancati, ma l’obiettivo è una maggiore tempestività nel recupero dei mancati pagamenti. Procedure più semplici La Regione sta pensando ad un unico agente e ad un’unica piattaforma per la riscossione dei tributi, compresi quelli degli enti locali. L’obiettivo è rendere di nuovo la vita più facile ai contribuenti, semplificando.
Ma essere severi e rigorosi con chi non lo fa