“Che sia un anno di belle scoperte, che troviate buone risposte alle vostre domande, che riusciate anche a divertirvi”. E’ il triplice augurio di Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’Istruzione ai 463.666 alunni – dalle scuole di infanzia a quelle superiori – che in tutta la Toscana, in questi giorni, stanno rientrando a scuola. Un augurio che è proseguito anche per tutti gli insegnanti. “Vorrei – ha detto Stella Targetti – che maestri e professori si sentissero, oggi ma non solo oggi, come abbracciati da una Regione che, sia pure in mezzo alle tante difficoltà di una situazione economica disastrata, ha deciso di aumentare le risorse proprio per la scuola e vuole rimettere la scuola al centro della sua azione dimostrando, con i fatti, che un’altra politica per la scuola è comunque possibile”. Targetti rivolge anche un invito particolare agli alunni, di ogni ordine e grado.
“Vogliate bene ai vostri insegnanti: loro vi vogliono bene, altrimenti avrebbero scelto e sceglierebbero un altro mestiere rispetto alla fatica di stare ogni giorno in aula”. Ultimo invito, dalla vicepresidente Targetti, ai media. “Vedo che in questi giorni c’è una forte e giusta attenzione mediatica per la scuola. Sarebbe davvero bello se i riflettori restassero accesi anche dalla settimana prossima quando, sbagliando, si presume non ci sia più nulla da raccontare: il mondo della scuola nasconde storie e racconti, vicende e scommesse.
ombre ma anche luci che sarebbe utile far conoscere”. In modo simbolico, l’augurio della Regione Toscana è stato formulato dalla vicepresidente Targetti nella sede toscana di Uncem (alla presenza del presidente Oreste Giurlani) attraverso contatti via web con lavagne interattive e in videoconferenza con alcune fra le piccole scuole di montagna “salvate” grazie ai finanziamenti regionali nei territori di Badia Tedalda, Fabbriche di Vallico, Seggiano, Sarteano. Presenti, nella sede di Uncem, anche amministratori di Comuni (San Marcello Pistoiese, Montepulciano, Pian di Sco’ …) legati al protocollo “Pegaso” di Regione Toscana. Oreste Giurlani ha sottolineato come (“per effetto della riforma Gelmini”) il nuovo anno scolastico “rischiava di diventare pesantissimo per la scuola toscana e in particolare per le scuole montane”, ha fatto presente come (“nonostante tutto”) l’anno apra “senza aver perso nemmeno una sezione con un risultato possibile grazie all’importante lavoro svolto insieme alla Regione con il suo forte investimento finanziario e alla Direzione dell’Ufficio Scolastico regionale”. La Regione Toscana, insieme alle altre Regioni italiane governate dal centrosinistra, presenta ricorso alla Corte Costituzionale contro un articolo (il 19) della manovra finanziaria di luglio: l’articolo (“razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica”) che aggrega in “istituti comprensivi” le scuole dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado prevedendo inoltre che per acquisire autonomia gli istituti comprensivi debbano essere costituiti “con almeno 1.000 alunni” (ridotti a 500 per piccole isole e comuni montani) e prevedendo infine di non assegnare dirigenti scolastici a tempo indeterminato per le scuole con meno di 500 alunni. “Questa del dimensionamento scolastico introdotto per tentare di risparmiare è una nuova emergenza – ha sottolineato Targetti – che colpisce in modo particolare una regione virtuosa come la Toscana visto che la media di studenti per ogni Istituto Comprensivo è, da noi, già di 800.
Sono facilmente intuibili le conseguenze negative in tutto il sistema scolastico italiano. Speriamo nel ricorso, ma dobbiamo prepararci al peggio con centinaia di scuole toscane costrette a cambiare di nuovo la loro organizzazione”. Stella Targetti ha anche lanciato un “fondato allarme” a proposito di edilizia scolastica: in base ai dati dell’ Osservatorio regionale, in Toscana il fabbisogno è stimato in un miliardo e 478 milioni con un dato che a livello nazionale sale a 26 miliardi di euro.
“Questa è l’altra emergenza vera”, ha commentato Targetti facendo anche riferimento alla “critica bipartisan” di tutte le Regioni italiane, su questo problema, a un governo giudicato “carente di politica”. Stella Targetti ha infine ricordato lo sforzo anche economico (5 milioni e mezzo di euro) di Regione Toscana sulle sezioni di scuola materna che hanno consentito, con il progetto “Pegaso”, a 2.500 bambini e alle loro famiglie di poter usufruire di un servizio così importante proprio grazie ai 200 insegnanti pagati dalla Regione.
“Questo nostro sforzo – ha poi aggiunto Stella Targetti – ha ovviamente consentito di far rientrare in circolo, su altri tipi di scuole, altri preziosissimi 200 insegnanti”. SCUOLA DELL’INFANZIA – 69.085 bambini(di cui 837 con handicap) in 2.681 sezioni dell’infanzia. Nell’anno precedente, in totale, i bambini erano 790 in meno (68.295). Sono in corso di attivazione, con risorse della Regione Toscana (5,5 milioni di euro), 98 sezioni “Pegaso” per un totale di altri 2.500 bambini SCUOLA PRIMARIA – 148.285 gli alunni di cui 3005 con handicap) in 7.346 classi di scuola primaria.
Quest’anno gli alunni sono 873 in più rispetto all’anno scolastico precedente (quando erano 147.422). I posti per gli insegnanti sono 11.655 cui si sommano altri 1.019 posti per il sostegno. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO – 95.039 gli studenti (4.137 con handicap) in 2.576 classi nella scuola secondaria di primo grado. Quest’anno i ragazzi nelle scuole medie toscane sono 1.846 in più rispetto all’anno precedente (quando erano 93.193). Le cattedre sono, in totale, 6.917 (più 7.363 ore residue) cui si sommano 840 posti di sostegno. SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO – 151.257 (con 2.936 handicap) gli studenti nelle 6.588 classi di scuola secondaria di secondo grado.
Quest’anno sono 2.112 in più rispetto ai 149.145 dell’anno scolastico precedente. Le cattedre sono 11.410 (più 12.195 ore residue) cui si sommano 746 posti di sostegno. TOTALE COMPLESSIVO ALUNNI – Il totale complessivo degli alunni toscani (dalle scuole di infanzia a quelle superiori) all’inizio dell’anno scolastico 2011/12 è di 463.666 con 5.611 in più rispetto all’anno scolastico precedente (458.055). ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA – Il dato percentuale di alunni con cittadinanza non italiana che frequentano le scuole della Toscana è stabile (gli ultimi dati disponibili si fermano all’anno scolastico precedente).
Per la primaria si è passati dal 12,3% dell’anno scolastico 2008/2009 al 12,7% di quello successivo al 12,8% dell’anno 2010/2011. Per la secondaria di primo grado, negli stessi tre anni scolastici, il dato va dal 12,5% al 14% al 13,4%. Per la secondaria di secondo grado dal 7,8% all’8,7% al 9%. In tutti gli ordini di scuole toscane il primato degli alunni non italiani spetta sempre a Prato e provincia: nell’anno scolastico 2010/2011 la percentuale alle primarie era del 21%, alla secondaria di I grado la percentuale era del 22,1% e alla secondaria di II grado la percentuale si attestava al 12,5%. Al primo anno di scuola superiore, gli studenti stranieri in Toscana hanno scelto (il dato è riferito all’anno scolastico 2010/2011) per il 26% un indirizzo liceale; per il 42% un indirizo professionale; per il 33% un indirizzo tecnico. RETE SCOLASTICA IN TOSCANA – La rete scolastica toscana conta un totale di 533 istituzioni e di 2.628 plessi (dai 124 nella provincia di Prato ai 552 in quella di Firenze).
458 sono i plessi per le direzioni didattiche, 1.772 per gli istituti comprensivi, 56 per le Medie autonome, 392 per gli istituti superiori). EDILIZIA SCOLASTICA: FABBISOGNO TOSCANO – Il fabbisogno totale, in Toscana, necessario per interventi di edilizia scolastica nei 2.600 edifici scolastici della regione è stimato in un miliardo e 478 milioni di euro. Il 60% (887 milioni circa) necessario per adeguamenti in termini di sicurezza; il 25% (369 milioni circa) per nuove costruzioni o ristrutturazione e ampliamenti; il 15% (222 milioni circa) per migliorare l’efficienza energetica. EDILIZIA SCOLASTICA: FABBISOGNO ITALIANO - A livello nazionale, per i 45.737 edifici scolastici, occorrerebbero – secondo una stima della Regione Toscana – 26 miliardi di euro.
Di questa somma il 60% (15,6 mld) per adeguamenti di sicurezza; il 25% (6,5 mld) per nuove costruzioni o ristrutturazione e ampliamenti; il 15% (3,9 mld) per miglioramenti all’efficienza energetica. EDIFICI SCOLASTICI PER ANNO DI COSTRUZIONE – Divisi a seconda del periodo di costruzione, i 2.600 edifici che in Toscana ospitano scuole hanno queste caratteristiche: 71 (il 2,7%) sono costruiti prima del 1800; 81 (3,1%) fra il 1800 e il 1899. Gli edifici costruiti fra il 1900 e il 1920 sono 109 (4,2%) e 222 (l’8,5%) quelli costruiti fra il 1921 e il 1945.
Nella fascia fra il 1946 e il 1960 risultano costruiti 400 edifici (il 15,4%) e 737 (il 28,3%) fra il 1961 e il 1975. Gli edifici scolastici costruiti dopo il 1976 sono 642 (24,7%) mentre per i restanti 339 edifici il dato sull’anno di costruzione è assente. «Grazie all’azione messa in campo dal ministro per l’istruzione Mariastella Gelmini, che in Toscana ha portato oltre 5mila assunzioni e nessun taglio, ci sono tutte le premesse affinché il nuovo anno scolastico sia sereno e formativamente proficuo.
Per questo mi sento di lanciare un appello ai docenti affinché, anche alla luce di quanto accaduto proprio l’altro giorno con le minacce a una professoressa del ‘Cellini’ di Firenze, trovino un’unità capace di superare gli steccati nel nome della buona istruzione necessaria ai ragazzi. Certo, se il buon esempio della Regione è l’azione antagonista avanzata oggi con l’ennesimo ricorso alla Consulta contro il governo, allora stiamo freschi». Questo l’augurio che il Consigliere regionale Tommaso Villa rivolge al mondo della scuola che si affaccia a un nuovo anno di attività.