La decisione della Giunta Regionale Toscana di anticipare la stagione venatoria a inizio Settembre – commenta il Consigliere Regionale Mauro Romanelli – mi vede profondamente contrario e, purtroppo, non sorpreso: da sempre, infatti, nella nostra Regione le ragioni dell’ambiente e della difesa della fauna e della biodiversità sono sacrificate da tutte le forze politiche, in maniera tristemente e sorprendentemente trasversale, in nome delle richieste della lobby dei cacciatori" "Una lobby sempre meno consistente numericamente, grazie all'abbandono di questa pratica crudele e arretrata da parte delle giovani generazioni, ma evidentemente ancora politicamente influente, tanto da ottenere che i propri interessi passino sopra alle regole comuni, e a quello che pensano oltre l'80% dei cittadini, contrari alla caccia secondo sondaggi ormai consolidati”.
“Mi associo alle proteste del mondo ambientalista e animalista, ricordando che cacciare a fine estate è particolarmente pericoloso per la fragilità ecologica in cui si trovano molte specie in questo particolare periodo: fase riproduttiva, individui ancora giovani e non indipendenti, esposizione massima della fauna locale, e rischio di disturbare o colpire i molti uccelli migratori protetti presenti in questi giorni sul nostro territorio”. “Ricordo anche che la stessa Legge Comunitaria prescrive il divieto di caccia alle specie in periodo di migrazione, riproduzione e assistenza alla prole”.
“Grave poi, e scorretto – continua Romanelli – che si prendano sistematicamente decisioni a poche ore dall’inizio degli spari: chi ha legiferato sa che se vi fossero i tempi tecnici molte associazioni potrebbero vincere un ricorso davanti al Tar: in Campania, ad esempio, la preapertura è stata bloccata proprio per l’intervento del WWF, cui il Tribunale Amministrativo ha dato ragione riguardo all’assenza del piano faunistico che dovrebbe disciplinare in conformità a censimenti e studi scientifici, i tempi, i modi e le specie oggetto di caccia”.
“Il modo, quindi, oltre che il merito, indica la volontà di compiacere interessi particolari nel disprezzo anche della correttezza formale, come del resto avvenuto per la vicenda della legge indecente sui richiami vivi, che denunciai e che questo Giugno la Corte Costituzionale (sentenza n.190, 8 giugno 2011) ha dichiarato illegittima”. “Proprio su questo ultima vicenda, insieme alle associazioni animaliste e ambientaliste toscane, inizieremo in questi giorni una campagna di sensibilizzazione: c'è infatti il pericolo che la Legge venga ripresentata, per poi vedersela ribocciare, quando però la stagione di caccia è terminata, e il triste e macabro risultato che si voleva ottenere, portato a buon fine” - conclude Romanelli.