Firenze - Riduzione di 1387 consiglieri comunali e taglio di 315 assessori: sono le prime stime, elaborate da Anci Toscana, sugli effetti che di qui al 2016, se non ci saranno modifiche, avranno nella nostra regione le norme contenute nell’articolo 16 del D.L. 138/2011, che prevede una netta sforbiciata alle giunte e ai consigli comunali nei comuni da 0 a 10.000 abitanti. Ma con quali risparmi effettivi? Secondo i primi calcoli (le tabelle sono disponibili sul sito di Anci Toscana), la riduzione del numero di assessori comporterà un risparmio in cinque anni, in relazione alle scadenze elettorali, di poco superiore a 1 milione e 600mila euro, mentre il risparmio per la riduzione del numero dei consiglieri sarà pari a poco meno di 250mila euro.
Complessivamente dunque si tratta di un contenimento dei costi di poco inferiore a 1 milione e 900mila euro. Un risparmio che, approssimativamente, potrebbe essere raggiunto nel caso in cui per un anno 10 deputati toscani rinunciassero alle proprie indennità e benefit. In totale sono 200 i comuni toscani a cui si applicherà il provvedimento: 19 sotto i 1000 abitanti, 68 con popolazione compresa tra i 1000 e i 3000 abitanti, 47 quelli tra i 3000 e i 5000, 66 tra i 5000 e i 10.000. Nello specifico, tra le amministrazioni comunali interessate dal provvedimento, 14 andranno al rinnovo nel 2012, 5 nel 2013, 157 nel 2014, 6 nel 2015 e 18 nel 2016.
L'Anci si limita però a calcolare le riduzioni di spesa derivanti dalla diminuzione di cariche politiche e non quelle derivanti dalla riduzione conseguente delle strutture burocratiche. Se i comuni si fondono, è evidente che sarà sufficiente un solo dirigente per gestire il servizio pubblico comune ai soggetti inglobati nella medesima entità istituzionale. Questo calcolo nel sito dell'Anci non è disponibile, probabilmente perché l'elefantiasi amministrativa è tale da rendere persino difficile valutare le conseguenti riduzioni di spesa. “Entro la fine dell’anno sarà realtà l’Unione dei Comuni della Piana Fiorentina, realizzando un obiettivo in discussione da 8 anni e consentendo di dare risposte più efficienti e unitarie a imprese e cittadini”.
A dirlo è stato ieri sera alla Festa Democratica il sindaco di Campi Bisenzio Adriano Chini durante l’incontro “Unire le forze, unire i Comuni”, con Massimiliano Pescini, sindaco di San Casciano, Giovanni Bettarini, sindaco di Borgo San Lorenzo, Mauro Pinzani, sindaco di Rufina e attuale presidente dell’Unione dei Comuni di Valdarno Valdisieve, e Giulia Fossi, coordinatrice capigruppo Pd Firenze. In discussione lo strumento dell’Unione dei Comuni, non un nuovo ente ma un modo di unire le forze per risparmiare e ottimizzare, garantendo la gestione associata di alcuni servizi, semplificando le procedure e venendo incontro ai cittadini: una realtà da circa un anno per il Valdarno Valdisieve, a cui, oltre alla Piana, si affiancherà tra un mese e mezzo il Mugello, che cesserà di essere Comunità Montana e al Chianti Fiorentino, comprendente per ora Tavarnelle e Barberino, a cui si unirà entro gennaio 2012 San Casciano.
Sarà un’Unione a due o tre Comuni a seconda delle funzioni, quella del Chianti Fiorentino. “Contiamo di associare altri servizi come le gare d’appalto e gli uffici legali con un risparmio evidente che supponiamo in 2 o 3 anni possa raggiungere anche i 300.000 euro”, sottolinea Pescini. "Indipendentemente dalla legge regionale – dice Giulia Fossi del PD metropolitano di Firenze – i Comuni toscani avrebbero comunque associato la gestione dei servizi per cercare di sopravvivere ai tagli imposti dalla finanziaria di luglio e quest'ultima di agosto".
Buone performances sui servizi, soprattutto in ambito del sociale e un risparmio evidente, seppur non ancora quantificabile per quanto riguarda il primo esperimento, ovvero l’Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve. “Provenivamo da una realtà consolidata quale la Comunità Montana e avevamo da tempo gestioni associate di vari servizi - spiega Mauro Pinzani -. Al momento i servizi in gestione associata sono le gare d’appalti, gli uffici legali, la gestione del personale e i servizi informatici: avere un’unica sede consente di risparmiare risorse.
Basti pensare che solo a Rufina spendevamo 30.000 euro di licenze informatiche e ora con la stessa cifra si pagano quelle dei Comuni”. Una transizione simile quella che sta compiendo la Comunità Montana del Mugello, tra un mese e mezzo pronta ad essere chiamata Unione dei Comuni. “Già abbiamo 19 gestione unificate di servizi come la Polizia Municipale, il catasto e la gestione del personale. - illustra Giovani Bettarini - È bene razionalizzare in periodi di crisi come questo, sbagliato disgregare e smantellare le istituzioni”. Manovra economica, riassetti istituzionali, rilancio dell’ISEE come regola su cui riparametrare l’intero sistema di aiuti ai cittadini.
Sono questi i punti principali toccati dal presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, nella relazione introduttiva al Direttivo regionale dell’Associazione dei Comuni toscani che si è riunito oggi a Firenze. Rispetto al primo punto della relazione, condivisa dal Direttivo, Anci Toscana chiederà alla Regione di aprire un tavolo per costruire insieme una proposta di rilancio sull’ISEE: “Occorre mettere ordine e costruire un sistema – ha affermato Cosimi - che preveda un unico ISEE toscano che valga per tutti i servizi ai cittadini”.
Sulla manovra economica “il nostro giudizio resta fortemente negativo - ha detto Cosimi, che ieri a Roma ha preso parte al Direttivo nazionale dell’Associazione dei Comuni –. Chiediamo una sospensione, una revisione o un allentamento del Patto di stabilità che è il punto su cui siamo paralizzati, perché così com’è formulato blocca investimenti già possibili e frena lo sviluppo economico dei territori”. Riguardo all’addizionale Irpef “non vogliamo fare i ‘gabellieri’ dello Stato agli occhi dei cittadini, anche perché l’addizionale Irpef va ad incidere su chi le tasse già le paga, non produce equità – ha aggiunto Cosimi -senza contare che, combinata con il Patto di stabilità, si possono venire a creare situazioni per cui entrano nelle casse comunali soldi che poi non si possono comunque spendere”.
Infine il riordino degli assetti istituzionali: “Siamo assolutamente contrari al ricorso alla decretazione d’urgenza su questo punto”, ha affermato Cosimi. La Toscana “deve aprire una fase di ristrutturazione del proprio assetto istituzionale – ha aggiunto -. Siamo per il superamento delle Province e a favore di sistemi omogenei sul piano dell’economia e dei servizi – ha detto Cosimi – ma in generale va pensato per la nostra regione un assetto più moderno, che tenga conto di criteri che non siano solo il territorio o il numero di abitanti ma anche l’economia e l’identità”. Cosimi ha quindi ricordato che Anci Toscana sarà presente all’Assemblea dei rappresentanti delle Anci regionali del Nord in programma lunedì 29 agosto a Milano per dire no ai tagli contenuti nella manovra e all’accorpamento dei piccoli comuni e prenderà parte alla manifestazione dei Comuni del Centro Italia fissata per il 23 settembre a Perugia.