Innanzitutto, ricorda il WWF quando viene ritrovato un animale in difficoltà è bene seguire un comportamento corretto; tentativi “salvifici” a volte possono risultare alquanto dannosi per l’animale stesso. E’ opportuno sapere ad esempio che i pulcini di alcune specie di uccelli come i merli ed i passeriformi in genere completano il loro svezzamento al di fuori del nido, quindi nel caso in cui si trovi un piccolo di queste specie non va assolutamente raccolto, ma lasciato sul posto, magari messo al riparo all’interno di una siepe affinché possa essere nutrito dai genitori, che sicuramente sono nei paraggi. Le rondini e i rondoni invece non vengono assistiti dai genitori al di fuori del nido, quindi è opportuno prelevarli: in questi casi infatti l’estromissione dal nido può avvenire per caduta accidentale, per parassitosi o per altre malattie.
Numerose sono poi le segnalazioni che riguardano gabbiani in apparente difficoltà avvistati sulle spiagge isolane; occorre ricordare che i gabbiani reali non sono una specie protetta, quindi non è soggetta a particolari tutele, anzi il loro numero dovrebbe essere contenuto perché la loro proliferazione costituisce una minaccia ad altre specie che ne subiscono la competizione, come quella del gabbiano corso, specie, invece, tutelata. Il WWF ricorda quindi che in caso di avvistamento di animali selvatici in stato di difficoltà è opportuno segnalare il fatto alla Polizia Provinciale, al Corpo Forestale dello Stato o ad un centro veterinario, quanto meno per consentire una corretta individuazione della specie e l’adozione di comportamenti consoni al caso; gli attivisti del WWF proprio perché prestano la loro opera come volontari, pur essendo sempre disponibili per consigli o suggerimenti, difficilmente si trovano in servizio per recarsi sul posto, identificare e prestare le necessarie cure all’animale, cure che nel caso di animali feriti devono essere comunque fornite da personale specializzato ossia da veterinari.