dei consiglieri PdL Alberto Locchi e Massimo Sabatini Vogliamo anche noi treni migliori, ma non a costo di una città peggiore. Ribadiamo per l’ennesima volta l’interesse per un servizio di alta velocità che serva adeguatamente Firenze, ma continuiamo a dirci contrari alle scelte operate dalle ultime amministrazioni comunali. Quanto fosse meglio evitare un tunnel inutile e devastante lo abbiamo detto con chiarezza fin dalla nostra campagna elettorale. Adesso ci soffermiamo sui lavori per la stazione Foster dopo aver assistito alle recenti e rinnovate “sordità” del sindaco Renzi che ha tirato dritto per la sua strada non resistendo alla “carota milionaria” di Ferrovie in cambio del suo placet.
Per quei cittadini che da anni temono per il destino delle loro abitazioni questo non può che apparire come il gesto opportunistico di un padre che vende gli averi destinati ai figli, purché paghino bene. Circa la costruzione della Foster in Via Circondaria non sono bastati tutti gli allarmi già resi pubblici dai vari comitati: dal pericolo sulla stabilità, al rumore, alle polveri dei cantieri. Aggiungiamo adesso ulteriori due “perle” che il nostro lavoro di analisi su questo scempio decisionale fa emergere: collasso della mobilità e rifrangenza dei vetri.
Per la progettazione della Stazione lo specialista Foster, da buon inglese e nel rispetto degli anglosassoni standard di lavoro, oltre che al progetto stesso ed ai suoi PRO, concentrò l’attenzione anche verso tutti i CONTRO che avrebbero investito la zona interessata dalla nuova costruzione. E nel far ciò aveva con sé l’esperienza della Ove Arup, una società di livello mondiale specializzata nelle problematiche ingegneristiche che ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di alcuni dei più importanti edifici degli ultimi 50 anni (vedi auditorium di Sydney o Centre Pompidou di Parigi).
Cosa emerse? UN MACELLO AI MACELLI Una nuova stazione, con servizi nuovi e veloci, comporta un netto aumento di traffico veicolare e intermodale verso di essa. Se non vi si contrappongono nuove soluzioni di circolazione e una pianificazione oculata di ogni intervento di mobilità, sarà il caos! Basta pensare che la Foster diverrà la stazione TAV della Toscana per capire come le cose nella zona potranno collassare dal momento che la nuova immissione viaria proveniente da Viale Redi e l’attuale viabilità proveniente da Novoli e Rifredi non sapranno “digerire il flusso”.
E la mancanza di un piano generale del traffico la dice lunga sulle capacità di pianificazione dell’attuale amministrazione. Per cui: saranno abnormi le conseguenze. Si sappia, ad esempio, che il viaggiatore che scenderà alla Foster e che dovesse raggiungere poi Santa Maria Novella per altre coincidenze, difficilmente sfrutterà l’onirico “trenino-metrò” di superficie (nessuno in consiglio comunale ne ha visto il progetto) che passerà almeno venti metri sopra la sua testa, nonostante sia egli già salito con un primo ascensore sino al piano stradale dagli arrivi dell’alta velocità (che lungimiranti geni della sinistra hanno posto sottoterra!).
Ai suoi occhi sarà molto più semplice prendere la linea 2 della tramvia (sempre che venga costruita…) che fermerà proprio a due passi dall’uscita della Foster e i cui convogli, provenienti dal trittico Aeroporto/Università/Tribunale, saranno ovviamente pieni col risultato di dare subito un pessimo buongiorno al viaggiatore appena arrivato a Firenze. Che dire? Dai macelli al macello! OCCHIO AL SOLE A lavori finiti (se mai vedremo una fine…) avremo una stazione con una gigantesca copertura in vetro che va dal viale Belfiore fino a via Circondaria.
Esteticamente sarà una realizzazione fantastica, ne siamo certi anche noi. Ma quali sono i rischi funzionali di questa «cattedrale trasparente»? Le migliaia di metri quadrati di superficie vetrata che copriranno la stazione Foster produrranno una rifrangenza del sole tale da generare effetti di perturbazione sia da un punto di vista visivo che termico. Confidiamo sulla notoria competenza degli illustri professionisti internazionali, ma ci piacerebbe che il sindaco e la giunta venissero a relazionare con dovizia di dettagli in consiglio come si intende porre rimedio anche a questa tematica solare.
E che il tutto sia fatto, come cantava una volta Renzi, sempre “a viso aperto”. O per la paura di fare figuracce lo vedremo nel salone de’Dugento con gli occhiali da sole?”.