Martedì scorso 24 maggio, l’on. Elisabetta Zamparutti, della delegazione radicale del PD e membro della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla questione dei lavori per l’AV a Firenze. Basandosi sui dati forniti dall’ing. Massimo Perini, per conto del Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze, la parlamentare chiede chiarimenti sulla questione del rischio sismico e dell’eliminazione delle terre di scavo del tunnel sotto Firenze.
Ecco il testo: Premesso che: da un documento delle organizzazioni “Italia Nostra” e “Cittadini area fiorentina” si apprende che, mentre i lavori per la realizzazione della stazione AV Foster nell’ex area dei Macelli procedono con l’invasività connessa alla rilevanza dell’opera, è ancora incerta la data di inizio dei lavori per la perforazione dei due tunnel (6 Km da Campo di Marte a Castello), essendo stata rimandata a fine anno; a Campo di Marte – dove inizierà la trivellazione – dopo aver costruito i diaframmi che arrivano a 30 m di profondità, si scava per la formazione della discenderia e del pozzo lancio frese (in cui verrà assemblata la macchina scavatrice) senza realizzare la batteria di pozzi prescritta dall’Osservatorio Ambientale per travasare l’acqua di falda da monte a valle dell’imbocco; quanto al materiale terroso prodotto dallo scavo è previsto venga utilizzato per realizzare una duna nell’ambito del progetto di recupero ambientale della ex cava di lignite di Santa Barbara nel comune di Cavriglia.
Per questo, dopo che è stato emesso il decreto di approvazione della Valutazione di Impatto Ambientale con una serie di disposizioni, è stata completata la verifica di ottemperanza delle prescrizioni dettate dalla Regione Toscana (dipartimento VIA) ed è in corso lo stesso tipo di verifica delle prescrizioni dettate dal Ministero dell’Ambiente; tuttavia secondo l’ingegner Massimo Perini, tecnico di parte nella causa preventiva intrapresa da alcuni cittadini verso RFI: «La tecnologia di scavo con la fresa TBM (Tunnel Boring Machine) di tipo EPB (Earth Pressure Balance) prevede l’utilizzazione di additivi chimici che trasformano il terreno del fronte dello scavo in una melma per bilanciare la pressione dello scudo e fluidifica il terreno favorendone il rapido smaltimento in superficie.
Questa alterazione (con termine tecnico “condizionamento”) fa perdere lo stato naturale al terreno e lo contamina trasformandolo in un rifiuto speciale che va inviato a discarica e non può essere utilizzato tal quale come materiale da costruzione né tanto meno per interventi di recupero ambientale - art. 184 e 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e smi»; il Ministero dell’Ambiente con decreto VIA del 29/7/2009 aveva infatti raccomandato di verificare che quel materiale di scavo risultasse effettivamente costituito da terre e rocce di scavo e che lo si potesse escludere con certezza dal regime normativo a cui sono sottoposti i rifiuti; sulla questione, il Ministero dell’Ambiente, ha chiesto il parere dell’Unione europea e nel frattempo la verifica di ottemperanza è stata sospesa e sembra che non verrà ripresa prima di un anno; secondo le organizzazioni sopra citate vi sarebbe stata anche una grave sottovalutazione del rischio sismico, calcolato in modo semplicistico nel caso della stazione AV e addirittura non calcolato nel caso delle due gallerie; si chiede di sapere: se è vero che vi è stato una sottovalutazione del rischio sismico e come sia stato calcolato rispetto alla stazione AV e alle due gallerie quando inizieranno realmente i lavori per la realizzazione delle gallerie se e quali valutazioni siano state fatte rispetto all’eventualità che il terreno di risulta non possa essere più collocato a Santa Barbara.