Il numero uno del pianoforte jazz italiano, il leader di tante formazioni diverse, il jazzista del successo televisivo, il musicista di fama internazionale fresco di collaborazioni con artisti del calibro di Caetano Veloso e Bobby McFerrin, torna in concerto con la sua formazione più amata e di fiducia, con i suoi amici più intimi e stimati : I Visionari. Il nome della formazione deriva dalle “Visions fugiti ves” di Prokof’ev, e dalla grande passione classica di Stefano. Tra citazioni e elaborazioni di musica di ogni genere i Visionari saltano, giocano, scherzano e suonano, magistralmente suonano, in perfetto equilibrio tra jazz, pop, classica e raffinati echi popolari ed etnici.
«Coloro che credono reale ciò che non esiste», recita il dizionario di lingua italiana: i Visionari, sono capaci di inventare e circondarci di uno spazio sonoro dove ognuno di noi saprà vedere e sentire quello che vorrà o potrà, come in una poesia dell’amato Fosco Maraini i Visionari “non vatercano, né glutiscono e molto raramente barigattano … e noi quasi quasi, in segno di sberdazzi, gli affarferemmo un gniffo.” Ma poi, niente ... prima di allora ci avranno già condotto in un altro luogo, visionario. STEFANO BOLLANI – piano All’età'di sei anni comincia a studiare pianoforte.
Esordisce professionalmente a quindici anni. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 e una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, collaborando con grandissimi musicisti (Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny, Bobby McFerrin, Chick Corea, Michel Portal, Franco DAndrea, Martial Solal, Phil Woods, Lee Konitz, Han Bennink, Miroslav Vitous, Antonello Salis, Aldo Romano, John Abercrombie, Uri Caine, Kenny Wheeler, Greg Osby...) sui palchi piú prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, fino alla Scala di Milano).
Negli anni collabora sia con musicisti sperimentatori e di frontiera (Hector Zazou, Giovanni Sollima, Elliot Sharp, Sainhko Namcythclack), sia nei progetti discografici e live del pop-rock italiano (Elio e le storie tese, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, Samuele Bersani, Bandabardò... ma anche Massimo Ranieri e Johnny Dorelli). In ambito classico, si esibisce come solista con orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Lipsia, la Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica del Regio di Torino, la Verdi di Milano, con direttori come James Conlon, Jan Latham-Koenig (con cui ha inciso il Concert Champetre di Poulenc), e soprattutto Riccardo Chailly, con il quale a Lipsia ha inciso per Decca Rapsodia in blu e Concerto in Fa di Gershwin.
La regione Toscana nel 2008 gli ha conferito la massima onorificenza, il Gonfalone d’argento. Va fiero della copertina che gli ha dedicato il settimanale Topolino, rivista di cui è stato ufficialmente nominato "Ambasciatore" e che nel numero di settembre 2009 lo ha visto partecipare ad un’avventura di Paperino con il nome di Paperefano Bolletta. Il 15 luglio 2010 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa della Berklee College of Music, con solenne cerimonia a Umbria Jazz, Perugia. Il 2011 ha visto un nuovo straordinario exploit: l’incisione di classici di Gershwin (Rhapsody in Blue, Concert in F, Catfish Row e il raro Rialto Ripples) con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly scala le classifiche pop e si piazza nella top 10 per settimane, quasi raddoppiando i risultati di vendita del best seller Bollani Carioca. I VISIONARI Il quintetto de I Visionari ha la caratteristica principale di avere un suono proprio, molto ben delineato dalla scelta dei musicisti: Bollani, quando ha pensato a questo quintetto veniva dall’esperienza dell’Orchestra del Titanic, desiderava un suono nuovo, diverso dal gruppo precedente, scegliendo così due fiati che si aggiungessero al trio base di piano basso e batteria.
La seconda caratteristica è nella musica: il repertorio è scritto appositamente per questa formazione piena di energia ed eclettismo. La terza è che sono tutti coetanei. MIRKO GUERRINI – sassofoni, flauti. Dopo il diploma in sassofono nel 1992, inizia una intensa attività in gruppi jazz, lavorando fra gli altri con l’ensemble Theatrum di Stefano Battaglia, con l’European Jazz Orchestra diretta da Pierre Dorge, mantenendo un piede nella musica sinfonica e soprattutto nel pop d’autore.
Ha all’attivo due dischi a proprio nome, uno per l’etichetta Modern Times e uno per la Philology. NICO GORI – clarinetti, sassofoni. Vincitore del premio Massimo Urbani nell’anno 2002 come miglior talento emergente, ha appena realizzato il suo esordio da leader in un disco di prossima uscita. Diplomatosi in clarinetto nel 1993 e in musica jazz dieci anni dopo, ha lavorato in ambito pop suonando in tourneè con Dirotta su Cuba, Anna Oxa, Massimo Morioni e Fabio Concato. STEFANO SENNI – contrabbasso. Le sue collaborazioni comprendono molti nomi fra i più prestigiosi del jazz italiano, oltre ad artisti internazionali.
E’ uno dei bassisti più richiesti sulla scena nazionale. Dal 2005 fa parte del collettivo di musicisti El Gallo Rojo. CRISTIANO CALCAGNILE – batteria, percussioni. Musicista attento alla coesione e alla sperimentazione dei diversi linguaggi, si trova a suo agio in ensemble di musica contemporanea. In ambito pop/rock fa parte del progetto “Il silenzio e lo spirito” con Eugenio Finardi e collabora stabilmente con Cristina Donà. Di recente uscita il primo disco a proprio nome, “Chant” Caligola Records.