Il Tribunale Militare di Verona, per l’eccidio di Cerreto Maggio (sette capifamiglia trucidati dopo essere stati sequestrati con le rispettive famiglie e il parroco, don Mario Martinuzzi, principale testimone del fatto negli anni successivi) ha condannato due ufficiali nazisti; quattro in totale i condannati per i 14 morti “cittadini italiani non belligeranti” tra Cerreto e Monte Morello nella giornata del 10 aprile 1944. “La condanna degli ufficiali tedeschi da parte del Tribunale Militare di Verona per i fatti avvenuti a Cerreto Maggio (Vaglia) e a Ceppetto (Monte Morello) rappresenta una sentenza storica che fa giustizia degli eccidi di civili avvenuti nelle campagne intorno a Firenze ad opera della divisione nazista ‘Hermann Göring’, specializzata nel rastrellamento dei partigiani.
Ora anche la nostra città valuti l’opportunità di poter ricorrere al Tribunale Militare per i circa 200 civili morti nella Battaglia di Firenze dell’agosto ’44”. Questa la dichiarazione del presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, che questa mattina accanto al sindaco di Vaglia Fabio Pieri ha ricordato la sentenza del 6 luglio scorso, annunciando che “nelle celebrazioni del 67° anniversario della Liberazione di Firenze, fino all’11 agosto, una sottolineatura particolare sarà posta su questa importantissima sentenza”. “In questi anni – ha dichiarato il sindaco Pieri – abbiamo lavorato per rendere il ricordo del 10 aprile non una semplice ricorrenza, soprattutto grazie a Piero Fantoni, all’epoca bambino, che si vide uccidere il padre dal commando nazista.
Per questo abbiamo, tra l’altro, intitolato una strada a Renato Fantoni, l’esponente del Partito Liberale che adottò il piccolo Piero e che in quei tragici giorni svolse un fondamentale lavoro di coordinamento per le forze partigiane a Firenze”. E proprio Piero Fantoni (nato Sarti, come il padre ucciso) a inizio degli anni 2000 ha deciso di ricorrere al Tribunale Militare contro la Germania, mentre la Provincia di Firenze si è costituita parte civile. “Sulla scorta di questa sentenza – ha concluso Giani – anche Firenze può pensare ad un analogo ricorso alla magistratura per i circa 200 civili uccisi tra il 4 e l’11 agosto, i giorni della battaglia per la liberazione di Firenze.
Occorre valutare se questa strada sia percorribile per quegli episodi per cui sia possibile rintracciare specifiche responsabilità da parte degli ufficiali tedeschi”.