“Basta con le bufale sul sottoattraversamento dell’Alta velocità nel tratto fiorentino”. A chiedere chiarezza una volta per tutte sulla questiona Tav è il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto). “Da oltre un anno a questa parte Regione e Ferrovie non hanno fatto altro che cercare giustificazioni a un’opera inutile e dannosa – prosegue il consigliere – che verrà a costare alle casse pubbliche oltre un miliardo e mezzo di euro, secondo stime ufficiali, più probabilmente il doppio, considerato quanto sono lievitati i costi per la realizzazione degli altri tratti ad Alta velocità fin qui completati”.
Un conto assai salato, ancor più considerate la perdurante crisi economica che il Paese sta attraversando e la manovra Tremonti, appena approvata dal parlamento. “Eppure nonostante ciò si continua non prendere in considerazione l’alternativa del passaggio in superficie – continua Locci – eseguibile in tempi molto più rapidi e in grado di ridurre al minimo i costi, oltre che i rischi per la stabilità degli edifici”. Anche sulle costose penali che la Regione dovrebbe pagare alle imprese in caso di abbandono del progetto del sottoattraversamento, secondo il consigliere regionale, si continuerebbero a raccontare una serie di falsità.
“Le penali in questione sarebbero ben poca cosa in confronto allo spreco di denaro pubblico messo in preventivo. Si parla di 100 milioni circa, costo del tutto sopportabile in relazione al fatto che il passaggio in superficie verrebbe a costare un decimo di quello in sotterranea”. Un’altra bufala riguarda la fantomatica riduzione dei tempi di percorrenza che, secondo l’ad di Ferrovie Mauro Moretti, si otterrebbe grazie al tunnel fiorentino. “Moretti parla di 15 minuti in meno, ma tale risparmio di tempo è già possibile, semplicemente bypassando la Stazione di Santa Maria Novella”, sottolinea Locci.
Anche i paventati risarcimenti che le Ferrovie dovrebbero elargire in caso di danni agli edifici sarebbero una truffa. “La polizza assicurativa stipulata da Fs ha un massimale di 10 milioni. Considerato che i palazzi considerati ufficialmente a rischio sono 250, ma stime non ufficiali parlano di almeno 400, le famiglie coinvolte potrebbero essere da 1.500 a 2.000. Il che significa 5-6000 euro di risarcimento a nucleo familiare. Una cifra ridicola”. “E di fronte a tutto ciò l’assessore regionale Luca Ceccobao se ne lava le mani con atteggiamento pilatesco – sottolinea Locci – dichiarando pubblicamente che il rischio sismico non è competenza regionale”.
A tal proposito Locci ha presentato due interpellanze in Consiglio regionale, a cui “seguiranno altre iniziative, perché la questione Tav non può essere liquidata in questo modo. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di chi amministra questo territorio”.