La commissione Affari istituzionali ha espresso parere favorevole alla proposta di delibera che, se attuata, disciplinerŕ la possibilitŕ che in alcune localitŕ d’arte o turistiche si applichi un’imposta di soggiorno. Il parere, che č di natura istituzionale in base a quanto previsto dallo Statuto regionale, č stato dato a maggioranza con i voti di Pd e Idv e la contrarietŕ del Pdl e di Dario Locci del Gruppo misto. La delibera deriva dalle disposizioni in materia di federalismo fiscale e riguarda la definizione dell’elenco delle localitŕ idonee all’applicazione delle imposte comunali di soggiorno. La proposta arrivata in Consiglio dalla Giunta regionale prevede un elenco unico regionale.
Secondo la Giunta toscana potranno far parte di tale elenco, oltre ai Comuni capoluogo, le cittŕ ed i centri che abbiano aderito al progetto che prevede la costituzione di un Osservatorio turistico.Alessandro Antichi, Pdl, ha criticato le modalitŕ proposte dalla Giunta affermando che esse, sul piano strettamente istituzionale, non appaiono rispettose del dettato della norma nazionale di riferimento e non tengono conto delle peculiaritŕ territoriali. Eugenio Giani, Pd, ha invece proposto di valutare la possibilitŕ di redigere elenchi differenti in virtů dei diversi criteri d’inclusione delle localitŕ che potrebbero essere utilizzati e ha aggiunto che il Comune dovrebbe poter scegliere, in autonomia, di far parte o meno di tali elenchi.
Con tutto ciň Vittorio Bugli, Pd, ha invitato a non entrare nel merito ed a limitarsi ad esprimere il parere istituzionale richiesto dallo Statuto in modo da lasciare alla commissione competente, la commissione Sviluppo economico, la possibilitŕ di esprimersi nel merito. All’unanimitŕ, invece, la commissione Affari istituzionali ha approvato la proposta di legge che disciplinerŕ l’uso della fascia della Regione quale segno distintivo dei presidenti della Giunta e del Consiglio toscano. Per quanto concerne le proposte di legge sui costi della politica, infine, il capogruppo Pd, Bugli, ha chiesto tre mesi di tempo per consentire ai gruppi politici di elaborare una proposta complessiva.
I due relatori delle proposte di legge, Monica Sgherri di Fds-Verdi e Manneschi dell’Idv hanno acconsentito alla proposta di Bugli riservandosi di portare avanti i disegni di legge allo scadere, se infruttuoso, del termine richiesto No alla tassa di soggiorno in Toscana, per non penalizzare gli agriturismo. Lo ribadiscono a gran voce Cia Toscana e Turismo Verde contrari all’introduzione della nuova tassa di soggiorno «perché – sostengono - rischia di appesantire ulteriormente la gestione delle attivitŕ agrituristiche con un aggravio di costi per i turisti».
Una posizione che era giŕ stata espressa nel documento approvato del 7 aprile scorso dall’assemblea regionale di Turismo Verde Toscana, nel quale si precisa “la contrarietŕ all’applicazione della tassa di soggiorno alle attivitŕ agrituristiche, chiedendo agli Enti locali una attenzione specifica nel quadro piů generale di riforma della fiscalitŕ locale, riconoscendo il ruolo positivo della multifunzionalitŕ dell’impresa agricola e dei benefici pubblici che ne derivano e, infine, sollecitando una fiscalitŕ locale a carico delle imprese agricole basata sui principi dell’equitŕ e del contenimento degli oneri burocratici”. «Prendendo atto di quanto disposto dal decreto sul federalismo fiscale e dalla proposta di delibera in discussione in Consiglio Regionale – sottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – chiediamo che con la sua eventuale applicazione da parte dei Comuni in Toscana, oltre ad assicurare nuove entrate per garantire l’equilibrio di bilancio degli Enti locali, si operi per qualificare ulteriormente l’offerta turistica, compresa quella agrituristica, facendo particolare attenzione alle attivitŕ svolte in ambito rurale».
Cia e Turismo Verde Toscana ribadiscono la necessitŕ di considerare l’applicazione della tassa di soggiorno nell’ambito piů complessivo della fiscalitŕ locale e tenendo ben presente l’obiettivo di rafforzare – e non, al contrario, indebolire – la competitivitŕ del sistema regionale delle imprese, a partire da quelle svolte in ambito rurale. «In primo luogo, afferma Fabio Panchetti – presidente di Turismo Verde Toscana – chiediamo ai Comuni che intendono adottare la tassa di avviare un confronto preventivo con tutte le categorie economiche attive nella economia locale, a partire dalle Organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo ed agrituristico, e che con l’eventuale riconoscimento delle localitŕ turistiche e la costituzione degli “Osservatori turistici di destinazione” venga ricompreso anche il territorio rurale.
Attenzione poi all’entitŕ della tassa occorre un coordinamento ed equitŕ per evitare di mettere fuori mercato attivitŕ, quali quelle agrituristiche che in alcune realtŕ sono il volano principale del turismo e dell’economia locale». «Ed inoltre – conclude Pascucci – chiediamo ai Comuni che, per la gestione e la utilizzazione dei proventi derivanti dall’adozione di tale tassa si operi con una logica positiva di sistema, che contemperi le interazioni esistenti tra le diverse forme di turismo presenti nel territorio, riconoscendo al turismo legato alle attivitŕ agricole il ruolo che questo riveste investendo risorse adeguate non solo per accrescere la funzionalitŕ dei centri storici ed urbani, ma anche per valorizzare gli ambiti rurali potenziando le infrastrutture.
A partire dalla copertura effettiva con la banda larga, la mobilitŕ pubblica, la viabilitŕ minore ed i servizi civili, sociali e sanitari rivolti alle comunitŕ locali».