Firenze – Governo e panificazione del territorio, i controlli sulla prevenzione dal rischio sismico, idraulico e geologico saranno più stringenti e soggetti a valutazioni vincolanti. I Comuni non potranno approvare strumenti di pianificazione se non avranno ricevuto l’esito positivo del controllo da parte della Regione. A stabilirlo una proposta di legge approvata all’unanimità in commissione Territorio e ambiente presieduta da Vincenzo Ceccarelli (Pd). La proposta, che va a modificare l’articolo 62 della legge regionale 1 del 2005 (Norme sul governo del territorio), prevede il “carattere vincolante” dell’esito positivo del controllo effettuato dal genio civile.
Si tratta, quindi, di una valutazione di natura tecnica che impedisce ai Comuni di procedere all’approvazione dei propri strumenti urbanistici “in assenza” di esito positivo e favorisce la “predisposizione di strumenti o atti che offrano maggiori garanzie di tutela della pubblica incolumità per gli aspetti idrogeologici, idraulici e sismici”. La proposta di legge stabilisce inoltre le modalità di tale controllo prevedendo l’approvazione di un regolamento attuativo contenente direttive tecniche per fornire, da un lato, i contenuti minimi che le indagini devono avere per la più corretta definizione della pericolosità geologica, idraulica e sismica, dall'altro, definiscono le modalità del controllo che deve essere reso dalle strutture regionali.Il controllo sulle indagini geologiche previsto nella modifica all’articolo 62 consiste in una verifica formale sulla completezza della documentazione presentata e nell’espressione di una valutazione tecnica sulle indagini in ordine alla loro conformità alle direttive tecniche regionali.
Si prevede, inoltre, che il controllo sostanziale non sarà obbligatorio per le indagini geologiche di tutti gli strumenti urbanistici, rinviando al regolamento l’individuazione di quelli le cui indagini saranno soggette a controllo obbligatorio oppure all’estrazione con il metodo a campione.