Questo quanto ratificato nella partecipata assemblea dei gestori ENI tenutasi nella sede Confesercenti di Firenze P.zza Pier Vettori. E’ opinione diffusa che il caro benzina dipenda tutto dalla volontà del gestori di alzare il prezzo alla pompa, ma pochi sanno che il margine del gestore è di poco superiore al 2% lordo di quanto si paga un litro di carburante. Poi c’è da togliere tutte le spese che l’impresa commerciale sostiene, poco o nulla si dice di quanto va allo Stato sotto forma di accise e iva, ( circa il 70% del costo di un litro di prodotto), il restante 28% è destinato alle società petrolifere. Si continua a sostenere che il caro benzina sia tutta colpa del gestore. "Ecco uno dei motivi principali per cui i gestori ENI hanno deciso di scendere in piazza.
Ma non solo, protestiamo anche - contro le scelte dell’azienda volte a discriminare i propri gestori i quali, nello stesso bacino di utenza e nello stesso segmento distributivo, si vedono consigliare prezzi diversi per la vendita al pubblico e contro i messaggi pubblicitari sulla rete distributiva, (spesso ingannevoli) riguardanti presunti "sconti" praticati ai consumatori durante l’orario di chiusura degli impianti. Contro il mancato rispetto degli accordi sindacali del 29.07.2009 e 25.11.2010 sottoscritti con l’Azienda.-Contro la volontà della Azienda di applicare la clausola di recesso anticipata a titolo oneroso nei confronti delle singole gestioni che non avessero raggiunto, entro particolari soglie, gli obiettivi prefissati, nonostante le rappresentanze sindacali abbiano dimostrato e formalizzato l'inapplicabilità di tale parte contrattuale. I gestori ENI si scusano anticipatamente per il disagio che queste forme di lotta possono causare e, al contempo si rendono disponibili per spiegare alla propria clientela cosa si sta cercando di imporre alla categoria in nome dei falsi miti dell’efficienza, del risparmio e della modernità"