La proposta del Sindaco Domenici è mirata a ridurre la pressione di auto in città: "Nei prossimi mesi studieremo l'ipotesi di introdurre un ticket di ingresso per le auto, provenienti dall'esterno della provincia".
"Un ticket d’ingresso per Firenze? Dopo la chiusura di tre mesi dell’aeroporto, era proprio quello che ci mancava. Forse i nostri amministratori sognano di essere in un’altra città, dotata di un aeroporto degno di questo millennio, di un’efficiente metropolitana sotterranea e di una funzionale rete di autobus -afferma il capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli- Non è pensabile far pagare il ticket in una città priva di un efficiente sistema di trasporto pubblico e, oltretutto, invasa dai cantieri.
Per non parlare poi della chiusura del ‘Vespucci’. Insomma – aggiunge l’esponente di centro-destra, - i nostri amministratori si ostinano a non voler coniugare la mobilità con la produttività, e continuano a lavorare per rendere inaccessibile Firenze e realizzare così il loro irresponsabile sogno di farne una città museo. E’ evidente che l’unica politica seguita dai nostri amministratori è quella dell’improvvisazione – accusa Razzanelli -. Come per la chiusura di AdF si sta procedendo senza una minima pianificazione, anche nella gestione della mobilità cittadina ogni giorno di più viene dimostrata l’incapacità di governare da parte di una Giunta che sembra rimasta all’800, come dimostra la scelta di prediligere la tramvia alla metropolitana sotterranea".
Oggi per ogni bambino che nasce a Firenze si immatricolano 8 autoveicoli.
Per ogni 100 abitanti vi sono 59 autovetture. E intorno al centro storico il volume di traffico è a livello autostradale. Basterebbero questo folli dati a far riflettere sull'abuso dell'auto privata e sulla carenza di mobilità alternative che sono cause dell'allarme sanitario ormai permanente. E’ per questo che occorre passare a interventi radicali per ridurre lo smog e favorire il trasporto pubblico. Chiunque sia stato a Londra ha potuto toccare con mano gli effetti positivi del ticket”. E’ il commento di Erasmo D’Angelis, presidente della commissione Ambiente del Consiglio Regionale che condivide la proposta di Leonardo Domenici.
“Ken Livingstone appena eletto sindaco della grande Londra che, nonostante la formidabile e invidiabile rete di metropolitana, era tra le capitali più inquinate d’Europa, ha fatto della lotta allo smog la priorità delle sue politiche – spiega D’Angelis - Ha messo in cantiere nuove linee su ferro, ha aumentato la capacità di trasporto della metropolitana e soprattutto ha avuto il coraggio di introdurre la formula del pedaggio per entrare nella grande congestion charge zone. Oggi si pagano 5 sterline a transito al giorno, anche via Sms, l’equivalente di 8 euro.
Il risultato di questo disincentivo è di aver tagliato del 30 per cento il traffico, ridotto ingorghi e incidenti, resa l’aria molto più respirabile e i trasporti pubblici registrano la più alta crescita di passeggeri dal dopoguerra”. Per D’Angelis “sono questi i principali motivi che spingono ad appoggiare con forza l'esperimento di Firenze. Il ticket è molto più efficace delle targhe alterne o dei blocchi estemporanei della circolazione: agendo infatti sui livelli di traffico con continuità si contribuisce con miglior successo alla diminuzione dei livelli di inquinamento.
Numerose indagini dell’’Oms e dell’Arpat lanciano da tempo l’allarme rosso: stimano per città come Firenze ogni anno 974 casi di malattie del sistema respiratorio tra i minori di 15 anni e una proiezione di circa 200 decessi l’anno per patologie cardiovascolari legate all’inquinamento da smog. Le malattie tumorali fanno sicuramente lievitare il numero dei decessi in quanto le sostanze inquinanti che respiriamo - dal PM10 che contiene Idrocarburi Policiclici Aromatici al benzopirene al benzene, idrocarburo contenuto sia nella super che nella benzina senza piombo - sono cancerogene.
In più, il Cnr di Pisa ha analizzato gli effetti della combustione del benzene su alcune categorie professionali a rischio (benzinai e vigili urbani) evidenziando un aumento delle aberrazioni cromosomiche, indice di un danno a livello del materiale ereditario”.