Aumentano le presenze femminili nell’imprenditoria toscana: a fine marzo 2011 nei registri delle Camere di Commercio toscane si contano 99.404 imprese femminili, ben 1.946 unità – in percentuale il 2 % in più - rispetto a un anno prima. La crescita dell’imprenditoria femminile risulta doppia sia rispetto a quella registrata dal complesso delle aziende toscane, sia rispetto alla media nazionale (+1,0% in entrambi i casi). La Toscana si afferma inoltre come la regione con il più elevato tasso di crescita dell’imprenditoria femminile: a marzo 2011 le imprese femminili arrivano a rappresentare il 23,9% del totale delle imprese regionali, pari a 416.622 unità, e superano la media nazionale del 23,4%.
Questo quanto riporta l’Osservatorio sulle Imprese Femminili – I trimestre 2011, dedicato alla dinamica imprenditoriale toscana secondo una prospettiva di genere e redatto dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana. Per quanto riguarda le diverse province, la spinta maggiore alla crescita viene da Prato, che nei primi tre mesi del 2011 vede aumentare le imprese femminili del 3,6% su base annua, seguita da Arezzo, Pistoia (+2,7% entrambe) e Lucca (+2,4%), mentre Massa Carrara e Grosseto conseguono i risultati meno brillanti (+0,9% e +0,6%).
Ad eccezione di Massa Carrara, in tutte le altre province della Toscana l’imprenditoria femminile presenta uno sviluppo più accentuato del totale delle imprese. Relativamente al tasso di femminilizzazione, il picco si registra in provincia di Grosseto (il 29,1% delle imprese grossetane è a maggioranza femminile). Seguono le province di Livorno (27,3%), Prato e Massa Carrara dove un’impresa su quattro è rosa (tasso pari al 24,9%). Anche Lucca e Pistoia risultano territori in cui l’imprenditoria femminile sta recuperando terreno, sia in termini di aumento di aziende, sia in termini di importanza, mentre Firenze resta la provincia con il sistema economico imprenditoriale meno femminilizzato della Toscana (tasso pari al 21,8%). Passando ad analizzare la forma giuridica delle imprese femminili, i dati al 31/3/2011 confermano la predominanza delle ditte individuali, pari al 58,7% del totale, seguite dalle società di persone e dalle società di capitali che rappresentano rispettivamente il 25,0% ed il 14,7% delle aziende femminili toscane.Dal confronto con marzo 2010, si evidenzia una decisa tendenza dell’imprenditoria femminile ad orientarsi verso forme d’impresa più strutturate e quindi verso una maggiore solidità organizzativa e patrimoniale.
In evoluzione anche il sistema delle cooperative femminili, che, con un aumento del 4,2%, superano nettamente il risultato delle cooperative prese nel complesso (+2,6%). L’ambito privilegiato per le donne che diventano imprenditrici è quello dei servizi alle persone e alle imprese, ma denotano una notevole crescita anche le attività professionali e scientifiche, le attività finanziarie e assicurative ed i servizi di informazione e comunicazione. Positiva anche l’evoluzione delle attività immobiliari guidate da donne, il settore commerciale continua ad espandersi, così come il settore turistico, che dopo sanità e agricoltura è uno dei settori a maggior incidenza femminile.
Il manifatturiero femminile registra una crescita del 2,1% a fronte di un aumento complessivo delle imprese quasi inesistente (+0,1%). Stesso discorso per le costruzioni: + 4,0% per le imprese femminili, +0,7% per il settore nel complesso. L’agricoltura sta invece continuando la fase involutiva in cui si trova da tempo, così come le attività connesse al trasporto e magazzinaggio, che rappresentano l’unico ambito dei servizi in cui si assiste ad una riduzione di aziende sia complessiva sia femminile. Il commento dell'Assessore Salvatore Allocca: “La Toscana è una regione sempre più rosa.
Lo dimostrano gli ultimi dati dell’indagine di Unioncamere che registrano una crescita delle imprese femminili pari al 23,9% del totale delle imprese regionali superando la media nazionale del 23,4%. Un segnale positivo che conferma l’idea che l’imprenditoria femminile, oltre a rappresentare una concreta opportunità di impiego per le donne, costituisce una risorsa fondamentale per la valorizzazione del territorio, tanto da rivelarsi determinante per la crescita del tessuto imprenditoriale toscano, perfino in una situazione di congiuntura economica avversa. La Regione sostiene la volontà e la capacità delle donne che cercano di impegnarsi in prima persona attraverso interventi mirati (come i progetti “Busy Ness Women” o Be-Win, o il sito nuovaimpresaintoscana.it), per promuovere la qualificazione professionale delle lavoratrici e delle imprenditrici o per creare un networking interregionale di donne imprenditrici che sia da snodo per lo scambio di conoscenze.
Un impegno, quello della Regione, per favorire sempre più la collaborazione fra imprese rosa”.