Ai lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino "si chiede di pagare il conto della manovra di rientro di bilancio chiedendo sacrifici su i loro salari". Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi "il rischio di commissariamento della Fondazione non è più un’ipotesi fantasiosa e la soprintendente che ha diretto il teatro fino ad ora invece di dimettersi chiede sacrifici". Rifondazione Comunista contesta "la correttezza e l’equità della manovra di rientro del debito e chiede al rappresentante della Provincia di Firenze in Cda di riferire in Consiglio".
"La Sovrintendente del Maggio Musicale chiede di saldare il “deficit”sulla pelle dei lavoratori attraverso tagli agli stipendi e istituti contrattuali. Una manovra classista, a senso unico dal chiaro segno antisociale. Il “risanamento” deciso dal CdA viene così presentato all’opinione pubblica con pochi dati e riassunto in un piano sul quale i sindacati saranno chiamati ad esprimersi nell’arco di qualche settimana. Già da oggi le OO.SS. di categoria fanno saper che sarebbe più equo che gli otto milioni e 300milaeuro di perdita dell’anno scorso cominciassero a pagarlo chi ha diretto il teatro fino ad ora.
Invece di dimettersi per manifesta incapacità gestionale, la Sovrintendente senza tanto pudore, chiede sacrifici a chi ha sempre lavorato e prodotto cultura di qualità apprezzata nel mondo intero. Infatti nel bilancio di previsione del 2011 è già stimato un taglio alla voce “personale” di oltre 2 milioni di euro rispetto al 2010, per ottenere questa riduzione sulle buste paga si tenta procedere a una diminuzione delle ore di lavoro, concentrando però l’attività in tempi più stretti passando dalle attuali 39 ore settimanali a 45.
Il taglio più importante ai salari avverrà , secondo la proposta comparsa sulla stampa locale, sulla parte del contratto integrativo, che rappresenta quasi il 50% dell’intera busta paga dei lavoratori del Maggio. Inoltre il possibile taglio di alcune indennità, fra cui quella di esecuzione, che interessa tutte le masse artistiche, dagli orchestrali al coro. E’ evidente che il programma di rientro si basa unicamente sulla riduzione dei salari e dei diritti contrattuali acquisiti, per coprire le manifeste incapacità di gestione direzionali della Fondazione.
La soprintendente, con la sua lauta parcella che non ci risulta venga nemmeno ridimensionata, dovrebbe pensare coerentemente a dimettersi per manifesta incapacità prima di far precipitare la Fondazione del Maggi Musicale verso il commissariamento. Rifondazione Comunista ricorda che trai tanti problemi che nei mesi scorsi hanno coinvolto la gestione del Maggio oltre all’esposto alla Procura in seguito alla trasferta in Giappone, alla denuncia per l’illecito utilizzo della telecamera nei confronti dei lavoratori; la richiesta di verificare eventuali violazioni in materia di prevenzione e di diritto alla salute che si sarebbero verificati a Tokyo, vorremmo aggiungere che per quanto riguarda il futuro parco della musica che si rischia di arrivare entro il 21 dicembre prossimo quando il primo lotto dovrà per forza essere completato, all’inaugurazione con un grosso punto interrogativo per la realizzazione e soprattutto l’impossibilità di continuare i lavori per il secondo lotto al momento non ce n’è neanche l’ombra dei cento milioni necessari nella prossima finanziaria.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire il pieno sostegno alla vertenza in atto delle OO.SS e nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori, in forte dissenso sulla manovra di risanamento annunciata dalla Soprintendente, a fronte di una inadeguatezza gestionale manifesta, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e alla Giunta di riferire nel dettaglio quali saranno i tagli che il CdA farà sulle voci del personale s e sugli istituti contrattuali.
Quali saranno i nuovi processi organizzativi che interesseranno orari e turni di lavoro. Quante sono le risorse stanziate sulla prevenzione sicurezza e formazione. Altresì chiediamo di acquisire gli aspetti più significativi del bilancio di previsione del 2011 ivi compreso il prospettato piano di rientro economico per contrastare il pesante deficit. Infine se la Giunta Provinciale intende sostenere attraverso il proprio rappresentante l’attuale Sovrintendente e la linea di sacrifici a senso unico annunciati da questa.
Per inciso prendiamo atto che nessuno dei documenti richiesti dalle Commissioni Consiliari provinciali al Sovrintendente e al rappresentante della Provincia nel CdA è a tutt’oggi pervenuto all’Ente Provincia. Dimenticanza, superficialità o assenza di trasparenza e corretto rapporto istituzionale?"