Firenze - Il bilancio consuntivo 2010 della Fondazione Monte dei Paschi si chiude con un disavanzo di 128,4 milioni di euro (nel 2009 l’avanzo di esercizio era stato di 62,5 milioni di euro) ed un patrimonio netto contabile di 5,407 miliardi (5,534 nel 2009). La consistenza del patrimonio è comunque più del doppio rispetto ai 2,7 miliardi del primo esercizio amministrativo del 1996. L’attivo totale ammonta a 6,182 miliardi. Il bilancio risente pesantemente delle difficoltà dovute alla crisi economica e in primo luogo dell’azzeramento dei dividendi da parte di Banca Monte dei Paschi e della svalutazione di portafoglio.
Pertanto è stato redatto con una forte impostazione prudenziale, al fine di privilegiare e salvaguardare l’integrità del patrimonio. I redditi della Fondazione sono essenzialmente di due tipi: i dividendi da partecipazione da un lato, le rendite degli investimenti mobiliari e della liquidità dall’altro. In sintesi, l’esercizio ha evidenziato un risultato così articolato: proventi da definitiva dismissione delle residue gestioni patrimoniali ancora in essere per 6,64 milioni (nel 2009 il risultato delle gestioni patrimoniali era stato di 5,78 milioni).
Dividendi e proventi assimilati pari a 15,09 milioni (65,53 nel precedente esercizio), mentre interessi e proventi assimilati si attestano a quota 16,60 (27,27 milioni nel 2009). Altri proventi per 0,61 milioni. Nel complesso tali risorse sono state interamente assorbite da significativi accantonamenti prudenziali. Da citare la svalutazione netta di strumenti finanziari non immobilizzati per 2,38 milioni; perdite da trading per 1,30; accantonamenti a fondo oscillazione titoli per 150 milioni di euro; costi straordinari netti per 0,17.
Gli oneri operativi al netto degli accantonamenti sono pari a 13,14 milioni di euro ed evidenziano una significativa diminuzione del 18,86% rispetto al risultato 2009 (16,19 milioni ) dovuta ad un rigoroso contenimento dei costi. Dopo imposte per 0,40 milioni, l’esercizio registra un disavanzo di 128,4 milioni (considerate le disponibilità da gestione precedente per 0,02 milioni). Nell’attivo di 6,182 miliardi da considerare fra le poste principali, oltre i due beni immobili della Fondazione, Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione e Palazzo del Capitano, le immobilizzazioni finanziarie che assommano a 5,920 miliardi.
L’interessenza complessiva in Banca Mps al 31 dicembre 2010 si attestava a 4,805 miliardi di euro iscritta ad un valore di carico di 3,32 miliardi per le azioni ordinarie (45,68%) oltre a quelle di risparmio 27,7 milioni (98,56 %) e alle privilegiate 1,46 miliardi (100%). La partecipazione in Banca Mps, dopo l’operazione di cessione del 6,7% delle azioni privilegiate detenute, è iscritta ad un valore di carico complessivo pari a 4,225 miliardi di euro, di cui 3,32 miliardi relativi alle azioni ordinarie (42,27% del totale delle ordinarie post conversione delle privilegiate cedute e prima dell’aumento di capitale già annunciato), 27,7 milioni relativi a quelle di risparmio (98,56% del totale delle azioni di risparmio), 880,66 milioni relativi alle privilegiate (100% delle azioni privilegiate post conversione di quelle cedute in azioni ordinarie come previsto dallo statuto di BMps).
Fra le poste al passivo figura il “Fondo di stabilizzazione delle erogazioni”, che ammonta a 115,22 milioni disponibili per integrare le risorse destinate all’attività istituzionale 2011 e degli anni seguenti. Il Fondo rischi ha una consistenza di 34,80 milioni ed il Fondo oscillazione titoli di 270 milioni di euro. Inoltre gli impegni per erogazioni deliberate sono pari a 232,57 milioni, in significativa riduzione rispetto al precedente esercizio, quando assommavano a 336,07 milioni. Da ricordare inoltre il fondo costituito con gli accantonamenti a favore del volontariato per 7,89 milioni e il “Fondo per la realizzazione del Progetto Sud” di 8,43 milioni di euro.