“La Regione ribadisce l’impegno a fianco delle imprese e dei lavoratori dell’industria del design interessati alla norma che stabilisce la retroattività del diritto d’autore in relazione alla proprietà industriale di disegni e modelli e chiede con forza la modifica dell’articolo in questione attualmente all’esame delle commissioni parlamentari”. Lo ha ricordato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini incontrando i rappresentanti delle imprese del Consorzio Origini che manifestavano all’ingresso della Fortezza in occasione dell’inaugurazione di Pitti Uomo. Simoncini ha sottolineato il valore di una mobilitazione che vede coinvolti sia i lavoratori che gli imprenditori a difesa di un’importante fetta del made in Tuscany e di migliaia di posti di lavoro.
“Ho partecipato con grande convinzione alla manifestazione di stamattina delle aziende del design toscano. In Parlamento, con un emendamento proposto dalla Lega Nord, c’è il forte rischio che venga modificata una normativa proposta dal Governo andando così a favorire le grandi multinazionali a scapito di oltre 700 aziende italiane tra le quali c’è un’importante presenza di attività toscane che si occupano di industrial design, in particolare nei distretti del Valdarno-Arezzo, Siena-Valdelsa, Quarrata-Pistoia ed Empoli-Santa Croce”.
Così Enzo Brogi, consigliere regionale Pd, è intervenuto nel corso del flash mob, organizzato dalle aziende del settore design, che si è svolto stamattina alla Fortezza da Basso di Firenze in occasione dell’inaugurazione di Pitti Uomo. “La battaglia – spiega Brogi – va avanti da mesi, e anche in Consiglio Regionale abbiamo sottolineato la gravità della situazione con una mozione. L’articolo approvato dal Governo tutela il design registrato, l’innovazione e il prestigio del Made in Italy nel mondo, con la libera concorrenza e la tutela del consumatore, l’intervento legislativo che vorrebbe la Lega Nord porterebbe invece ad avvantaggiare le multinazionali per avere il monopolio di alcuni prodotti.
Le conseguenze di tutto ciò sarebbero pesantissime per le aziende italiane e toscane: nel Paese 13500 maestranze perderanno il lavoro e si andrebbe verso la chiusura di un comparto produttivo che vale 950 milioni di euro”. “In Toscana – aggiunge Brogi – a rischio andrebbero tutte quelle aziende, come ad esempio la Casprini di Cavriglia e i mobilifici delle province di Siena, Pistoia ed Empoli sulle quali ci sarebbero effetti devastanti dopo che per anni hanno investito in ricerca, risorse umane, tecnologia, produzione.
In un momento di forte crisi economica – conclude Brogi - sarebbe gravissimo mettere a rischio produzione e occupazione di un settore nel quale la Toscana ha un ruolo nazionale di vera e propria eccellenza”.