FIRENZE - I Pif (i piani integrati di filiera) fanno strike in Toscana. Alla scadenza del bando, il 10 giugno , sono stati ben 21 i progetti presentati per un totale di 74 milioni di euro di investimenti in agricoltura e agroindustria. La richiesta di contributo pubblico è pari a 33 milioni, superiore ai 25 milioni che erano stati previsti come “dote” dalla Regione. Entusiasta l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori. “Il risultato di questo bando significa – nota Salvadori - che il sistema produttivo toscano ha accettato la sfida della progettazione integrata tra produzione agricola, trasformazione e commercializzazione nelle principali filiere regionali ed ha saputo dare risposte che hanno perfino superato le aspettative.
Per la prima volta la concessione dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale è stata condizionata alla sottoscrizione di un apposito Accordo di filiera con la partecipazione di una pluralità di soggetti (almeno 15) legati tra loro da vi ncoli di carattere contrattuale e nel quale vengono regolati obblighi e responsabilità reciproche.” In particolare l'accordo fra i partecipanti ai Piani integrati di filiera disciplina la fornitura dei prodotti agricoli destinati alla trasformazione e commercializzazione agroindustriale e la realizzazione degli investimenti che servono a raggiungere gli obiettivi del progetto stesso: investimenti in macchinari e immobili, promozione, prodotti o tecniche innovative, agro energie, la certificazione di qualità ecc.
“L’obiettivo dei progetti integrati di filiera – sottolinea ancora l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori - è molto innovativo. Intendiamo infatti favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento delle diverse forme di filiera e stimolare l´aggregazione dei vari soggetti, a partire dai produttori. E' questo il presupposto fondamentale per la creazione d i migliori relazioni di mercato e per garantire un reddito certo e più equo a tutti.” La filiera dei cereali ha svolto un ruolo da protagonista.
A questa filiera erano stati riservati 12 milioni di euro di contributi: sono stati presentati 6 progetti. 7 progetti invece riguardano le produzioni zootecniche: 4 per la filiera di carne e latte ovina, mentre 3 sono nell’ambito della filiera bovina. I restanti 8 progetti sono così distribuiti: 3 per il vino, 3 per l’olio e 2 per il vivaismo. Gli investimenti previsti nei PIF sono in media pari a 3,5 milioni di euro, di cui 1,5 richiesti come contributi pubblici. Il progetto più piccolo prevede 700 mila euro di investimenti, quello più grande arriva a 7,5 milioni di euro. I progetti presentati andranno ora al vaglio di una specifica Commissione di Valutazione che li verificherà alla luce dei requisiti previsti nel bando e d effettuerà un’analisi qualitativa. Nel giro di 2 mesi è prevista la graduatoria e la relativa assegnazione dei fondi.
A quel punto i progetti che saranno giudicati finanziabili potranno subito prendere il via. Laura Pugliesi