Firenze - “Publiacqua naviga nell’oro con oltre 12 milioni di euro di utili, ma la restituzione del deposito cauzionale slitta di altri sei mesi. E le bollette fiorentine restano le più salate d’Italia…” “Un tempo le aziende partecipate venivano chiamate ‘Società di Servizi’ per indicare il fatto che il loro obiettivo non era quello di presentare utili a fine anno, ma piuttosto quello di fornire un servizio equo e ponderato per le tasche di tutti i cittadini. Ben diversa la situazione odierna di Publiacqua, al 21,67% detenuta dal Comune di Firenze ed al 12,96% dagli altri comuni del comprensorio ATO3, che tra il 2007 ed il 2009 ha presentato un incremento di utili pari a 6.619.316 Euro con una cifra record di 12.372.921 Euro nel solo 2009 ed un incremento del 45,06% rispetto all’anno precedente”.
Questo quanto fanno sapere i consiglieri del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai. “Publiacqua naviga evidentemente nell’oro – commentano i due esponenti del PdL a Palazzo Vecchio – ma non per questo i benefici ricadono sugli utenti finali che, nonostante i notevoli incassi dell’azienda, si vedono ancora oggi costretti a pagare le bollette più salate d’Italia. Non possiamo infatti non dirci preoccupati ed al tempo stesso sconcertati dai dati diffusi quest’oggi da Federconsumatori che ha parlato di un aumento del 6,85% delle bollette dell’acqua nel 2010, nonché dei costi sostenuti dalle famiglie italiane per la fornitura dell’acqua: a Milano una famiglia media spende annualmente 115,36 Euro, mentre a Firenze, la stessa famiglia arriva a spendere fino a 478,05 Euro, cioè cinque volte di più”. “Un vero e proprio accanimento sulle tasche dei fiorentini – commentano i due consiglieri – che sinceramente reputiamo senza precedenti.
E per rendere la situazione ancora più grottesca, ma non per questo meno preoccupante, Publiacqua ha fatto sapere proprio in questi giorni di aver rinviato perfino la data ultima per la restituzione del deposito cauzionale, prevista per fine giugno e fatta slittare a fine dicembre”. “E’ una vergogna – concludono Torselli e Cellai – che a Firenze e nel comprensorio ATO3 si faccia spudoratamente cassa speculando su un bene primario come l’acqua. E ancora più vergognoso è il fatto che la sinistra si stia proprio in questi giorni stracciando le vesti per invitare la gente a votare i referendum sull’acqua, ma al tempo stesso non abbia mai detto una parola contro l’atteggiamento dell’ATO che ricordiamo essere l’ente preposto a vagliare le tariffe dell’acqua.
ATO che, guarda caso, è composta dai sindaci dei comuni interessati dal servizio, la stragrande maggioranza dei quali amministrati proprio da sindaci di sinistra, Firenze in testa”.