Firenze – Donazioni e trapianti, le tecniche innovative aprono nuove prospettive, che in definitiva accorciano i tempi per chi è in lista di attesa per un trapianto. Ampliamento del trapianto di organi da donatore vivente (in particolare il rene), istituzione di un percorso sperimentale di donazione/trapianto da cadavere a cuore fermo (finora, in Toscana, si faceva solo da cadavere a cuore battente), potenziamento delle tecniche per il trapianto di organi marginali (quelli che una volta non sarebbero stati usati, per l’età molto avanzata del donatore), trapianto pediatrico.
Con una delibera approvata di recente, la Regione Toscana ha operato una revisione organizzativa del percorso di donazione e trapianto regionale. E l’aspetto più saliente è l’istituzione delle aree tecnico-scientifiche orientate all’innovazione, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e delle professionalità, incrementare il numero di trapianti e abbreviare i tempi di attesa. “L’allungamento della vita media e il calo di mortalità da traumi nei giovani, con la conseguente diminuzione di organi disponibili – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – impongono un ripensamento del sistema donazioni-trapianti e l’individuazione di nuove strategie.
Con questa delibera abbiamo voluto da un lato riorganizzare tutto il sistema, individuando un’organizzazione snella, chiara, specifica, e assegnando compiti e responsabilità ben riconosciuti e definiti; dall’altro, con la creazione delle aree tecnico-scientifiche per la ricerca orientata all’innovazione e sviluppo delle attività trapiantologiche, abbiamo voluto ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili, e individuarne anche di alternative, contribuendo così alla riduzione del gap esistente tra domanda e offerta trapiantologica”. “L’aumento dell’età media dei donatori e la diminuzione del numero dei decessi in seguit o a lesioni cerebrali ci pongono di fronte a nuove sfide, che il Centro nazionale trapianti ha già raccolto – è il commento del dottor Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti – Il trend è nazionale e chiama in causa l’intero sistema sanitario del nostro Paese.
E’ necessario mettere in campo delle azioni mirate in grado di fronteggiare queste realtà. E’ quello che molto bene ha fatto la Toscana, con questa delibera di riorganizzazione di tutta l’attività trapiantologica”. “Con il documento di riordino approvato dalla giunta – chiarisce il dottor Giuseppe Bozzi, Coordinatore regionale trapianti – si è cercato di introdurre percorsi innovativi, rispetto alla via principale della donazione per morte encefalica, che conducessero ad un’estensione delle potenzialità donative.
La nuova organizzazione è finalizzata alla ottimizzazio ne dell’utilizzo delle risorse e delle eccellenti professionalità che compongono il sistema donazione/trapianto”. Le aree tecnico-scientifiche (all’interno delle quali lavoreranno appositi Comitati tecnico-scientifici regionali) individuate dalla delibera riguardano: - il percorso di donazione degli organi da donatore a cuore battente; - il percorso di donazione e trapianto di organi da donatore a cuore fermo; - il percorso di donazione, prelievo e conservazione di tessuti; - il trapianto di organi da donatore vivente; - tecniche per il trapianto di organi marginali; - il trapianto pediatrico. Il trapianto di organi da donatore vivente: “Data la carenza di organi da trapiantare provenienti da donatore cadavere – spiega Giuseppe Bozzi – e per ovviare, almeno in parte, a questa penuria, si fa ricorso a organi donati da donatori viventi.
Di solito questi donatori sono pa renti o consanguinei, e prevalentemente la donazione riguarda il rene, che è un organo doppio. Però è possibile eseguire anche il trapianto di una porzione di fegato”. Il trapianto di organi marginali “Per marginali – è sempre Bozzi che spiega – si intendono organi che una volta non sarebbero stati utilizzati per l’età molto avanzata del donatore, e quindi non “ottimali”, ma che oggi possono essere trapiantati, perché è possibile verificarne con maggiore sicurezza e precisione il livello di funzionalità”. Il trapianto pediatrico “Il trapianto entro il 18° anno di età presenta aspetti peculiari, sia tecnici che pratici – osserva Bozzi – Infatti le donazioni che avvengono in età pediatrica sono rivolte, in prima analisi, a pazienti iscritti in un’apposita lista unica nazionale per tutt i i programmi di trapianto.
A rendere più improbabile il trapianto pediatrico vi è il fatto che, per fortuna, il numero dei decessi in morte cerebrale in età pediatrica è molto esiguo”. I Centri trapianto in Toscana: Nella delibera si ricorda che sono autorizzati e attivi in Toscana i seguenti programmi: Trapianto di rene: Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Trapianto di fegato, pancreas e rene: AOU Pisana Trapianto di cuore, polmone e rene: AOU Senese Trapianto di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche: Careggi, Pisa, Siena e Meyer. Per le attività di trapianto d’organo la Regione attiva programmi di collaborazione e formazione tra le diverse Aziende Ospedaliero-Universitarie. La nuova organizzazione del Centro Regionale Trapianti Il Centro regionale trapianti – si stabilisce nella delibera – è composto dal Coordinatore regionale trapianti e dal Comitato direttivo, composto dai responsabili di ciascuna area (Aree vaste, Centrale operativa, Monitoraggio e verifica dei risultati, Qualità e sicurezza). Nell’Area organizzativa del monitoraggio è incluso il Centro informativo regionale donazione e trapianto (CIRDT), che provvede alla rilevazione, elaborazione e gestione dei dati utili al controllo della qualità del processo di donazione e trapianto di organi e tessuti, e fornisce alla rete i dati elaborati.
L’Area qualità e sicurezza sviluppa gli indirizzi in materia di qualità e sicurezza e verifica l’applicazione di quelli nazionali. Il Centro regionale allocazione organi e tessuti (CRAOT) è la struttura operativa funzionante h 24/365 deputata alla gestione del processo di donazione, prelievo e trapianto in tutte le fasi, che vanno dalla segnalazione del potenziale donatore al trapianto/conservazione degli organi/tes suti prelevati. Le strutture che fanno parte delle Rete regionale donazione/trapianto sono: Coordinamento aziende della donazione; Referenti delle rianimazioni; Referenti Asl territoriali; Laboratori di istocompatibilità; Laboratori di analisi chimico-cliniche, sierologia, microbiologia e qualificazione biologica; Laboratori di anatomia patologica; Archivio biologico regionale; Centri di conservazione regionali di tessuti e cellule; i Centri trapianto. Anche il volontariato e l’associazionismo sono di supporto alla rete regionale nello sviluppo di progetti informativi e formativi rivolti alla popolazione. I dati su donazioni e trapianti: di nuovo con il segno + davanti In Toscana le donazioni hanno ripreso a crescere e dal 2011 hanno di nuovo il segno + davanti.
Nel primo quadrimestre 2011, i donatori utilizzati sono cresciuti rispetto al corrispondente quadrimestre 2010: da 39 a 42 i donatori di organi (+3), da 32 a 36 i donat ori di tessuti (+4), da 214 a 239 i donatori di cornea (+25). In Toscana, i tempi di attesa medi stimati per i pazienti iscritti in lista continuano ad essere inferiori rispetto a quelli medi nazionali: rene: 2 anni e mezzo in Toscana, 3 la media nazionale; fegato: 6 mesi in Toscana, 2 anni media nazionale; cuore: 15 mesi in Toscana, quasi due anni e mezzo media nazionale; polmone: poco meno di un anno in Toscana, 1.8 anni la media nazionale; pancreas: 2 anni e mezzo in Toscana, oltre 3 anni media nazionale.