Si sono dati appuntamento nel cuore della Toscana, là dove i vigneti sono di casa e la tradizione enologica un patrimonio culturale di ogni famiglia del posto. In questi luoghi il bere è fatto di storia e di storie, da sempre sinonimo di convivialità, cene e pranzi in famiglia o con gli amici. Ed è proprio nella Certosa di Pontignano (località Pontignano, Castelnuovo Berardenga, SI), messa a disposizione dall’Università di Siena, che i ricercatori italiani che si occupano degli studi sul vino e sull’alcol si troveranno venerdì 10 e sabato 11 giugno per fare il punto della situazione.
Si svolgerà infatti il primo seminario scientifico sul bere responsabile nella dieta mediterranea e nello stile di vita italiano. L’iniziativa chiama a raccolta gli scienziati italiani, soprattutto quelli più giovani, impegnati nelle ricerche sul binomio vino e salute e parte dalla collaborazione tra il gruppo “Umberto Pallotta Vino e Salute” dell’Accademia italiana della vite e del vino, l’Accademia dei Georgofili, l’Università Cattolica di Campobasso e le Università di Ancona e Siena, con il supporto dell’Enoteca di Siena e di Federvini e con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministero della Salute e della Società Italiana di Nutrizione Umana.
Obiettivo del seminario è quello di discutere le più recenti evidenze scientifiche, frutto della Ricerca italiana, sul consumo moderato del vino e delle altre bevande alcoliche nel contesto della Dieta mediterranea e dello stile di vita italiano in un momento in cui i consumi di vino e bevande alcoliche, pur in costante diminuzione ormai da anni, sono al centro di un’aspra offensiva scatenata a livello internazionale che stigmatizza in modo indiscriminato qualsiasi tipo di consumo alcolico.
Non è solo l’abuso a finire sotto accusa negli ultimi tempi, ma anche il consumo moderato tipico di molte regioni del Mediterraneo. Un’abitudine che tra l’altro la scienza ha promosso a pieni voti come dimostra una serie di studi condotti in tutto il mondo a sostegno del beneficio del bere moderato su importanti parametri cardiovascolari. Nonostante questo, l’alcol resta sotto scacco. Ma i ricercatori italiani rispondono con un meeting che mira proprio a fare il punto della situazione sugli studi in corso e sulle linee di ricerca portate avanti dai vari laboratori impegnati in questo importante campo di indagine.
I risultati del seminario saranno resi pubblici sabato 11 giugno alle 15 presso la sede dell’Enoteca Italiana (Siena, Fortezza Medicea). Il convegno di Siena è stato ufficialmente presentato a Firenze, presso l’Accademia dei Georgofili, dal premio Nobel per la Medicina Louis J. Ignarro, che in quell’occasione ha offerto pieno sostegno all’iniziativa del team italiano ribadendo la necessità di recuperare la dieta mediterranea, recentemente diventata patrimonio immateriale dell’Unesco, e universalmente riconosciuta come modello alimentare salva vita.
Il vino e i cibi ricchi di antiossidanti, che costituiscono il modello mediterraneo, sono infatti elementi imprescindibili di un paradigma che gode del massimo rispetto da parte del mondo scientifico. La due giorni di Pontignano vedrà la partecipazione di gruppi di ricerca italiani che si occupano di vino, alcol e salute. Dalla biochimica agli studi di laboratorio, fino all’epidemiologia, il programma scientifico affronterà il tema a trecentosessanta gradi. Perché se è vero che nel Nord Europa il fenomeno del binge drinking sta mettendo a dura prova le politiche di salute pubblica, è altrettanto vero che nei Paesi a tradizione mediterranea il vino e le bevande alcoliche sono ancora parte integrante di un corretto stile di vita che non è mai stato messo in discussione.
Gli organizzatori puntano molto sulle nuove generazioni di ricercatori, quelli che ogni giorno nei propri laboratori portano avanti una battaglia silenziosa in nome dell’evidenza scientifica che lasci parlare i fatti e non i preconcetti. L'appuntamento di Siena si inserisce all’interno della 45° edizione de “La settimana dei vini”.