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Ambiente e urbanistica: presentate due leggi d'iniziativa popolare

Nei giorni scorsi l'incontro in commissione per Coordinamento comitati dei cittadini di Grosseto e Italia Nostra. Si tratta di proposte di legge sull'allargamento del Parco della Maremma e per le modifiche alla L.R. 1/2005 di Governo del territorio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2011 20:54

Martedì 31 maggio 2011 il Comitato promotore delle leggi di iniziativa popolare – “Proposta di ampliamento del Parco della Maremma" e “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio)” - comitato promosso e sostenuto da Italia Nostra, dal Forum ambientalista e da molti comitati dei cittadini e associazioni ambientaliste della regione Toscana, quali il Coordinamento comitati dei cittadini di Grosseto e il Comitato Cittadini area fiorentina - si è incontrato con la commissione regionale Ambiente e territorio per illustrare il contenuto delle due leggi di iniziativa popolare che grazie alle migliaia di cittadini che l’hanno sottoscritte sono state ammesse alla discussione.

Erano presenti all’audizione il presidente Vincenzo Ceccarelli, il vice-presidente Agresti Andrea, il segretario Ardelio Pellegrinotti e i consiglieri Stefania Fuscagni, Paolo Marcheschi e Monica Sgherri. Per il Comitato promotore oltre alla Presidente Daniela Pasini, erano presenti ad illustrare le due proposte Mariarita Signorini, Gianpaolo Bastia, Michele Scola, Daniela Porrati, Manlio Marchetta e Mario Bencivenni. Per la "Proposta di ampliamento del Parco della Maremma" oltre a ribadire le linee generali incentrate sull’unificazione della miriade di vincoli e realtà che si occupano di questa vasta area di straordinario valore ambientale e paesaggistico, si è sottolineato anche l’importanza, ai fini della tutela, di una estensione dei limiti del Parco agli insediamenti urbani presenti, elemento propulsivo questo anche per un uso virtuoso delle attività economiche legate al turismo. Dopo alcuni chiarimenti richiesti, la Commissione ha dichiarato che prima di esprimersi proseguirà l’approfondimento della proposta attraverso un incontro coi sindaci e le amministrazioni locali che sono interessate dalla nuova perimetrazione del Parco.

Per quanto concerne la seconda proposta, quella relativa alle “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio)”, sono stati illustrati i suoi punti più significativi. Oltre ad alcune precisazioni sul concetto di “governo del territorio”, su quello di “perequazione” che ha un’ incidenza importante in materia di pianificazione urbanistica a scala comunale, sulla partecipazione dei cittadini e sulla figura del Garante, l’esposizione si è particolarmente soffermata sul problema dell’attuale decentramento decisionale in materia urbanistica dalla Regione ai Comuni, una sorta di “devoluzione” che, mentre grava i Comuni di un eccesso di responsabilità e compiti, conferisce loro, nella realtà, un potere praticamente illimitato che, sempre più spesso viene condizionato dalle esigenze della speculazione immobiliare. Facendo riferimento ad episodi negativi come quello della cementificazione della Collina di Bellosguardo, in via Arnoldi a Firenze, abbiamo chiarito ai commissari come la nostra proposta di Art.

5 “Modifiche al Titolo V (Atti, soggetti, funzioni) della l.r. 1/05” mira a introdurre nella legge la verifica della compatibilità urbanistica, cioè per esempio l’accertamento della coerenza della pianificazione comunale con i principi del Piano di indirizzo territoriale della Regione (PIT). Questa modifica non rintroduce affatto un principio di gerarchia tra gli enti né contraddice i principi che hanno portato alle modifiche al titolo V della Costituzione, cioè la necessità di attribuire una maggiore autonomia ai Comuni.

Si tratta solo di mettere in atto un’ urbanistica nella quale, secondo il criterio della co-pianificazione, ciascun ente si assume le responsabilità che gli competono, secondo il proprio livello, ma nel rispetto dei principi statutari fissati dalle norme di pianificazione territoriale gerarchicamente per ambiti territoriali diversi. La nostra proposta mira anche ad introdurre modalità e strumenti di verifica nuovi e realmente efficaci, oltre lo strumento estremamente limitato della Conferenza interistituzionale previsto dall’attuale legge. Al termine dell’audizione la Commissione attraverso il suo presidente ha espresso apprezzamento per quanto contenuto nella proposta di legge di iniziativa popolare anche nella prospettiva dell’ iter di revisione della legge 1/2005 che attualmente anche la Giunta sta proponendo al Consiglio regionale. Il Comitato nel ringraziare la Commissione per l’audizione, ha auspicato che il Consiglio dia a queste proposte tutta l’attenzione che meritano.

In questo modo infatti innanzi tutto si valorizzerebbe un episodio di significativa partecipazione democratica. Ma ancora si darebbe un segnale importante che riporti le questioni del governo del territorio nelle sue sedi istituzionali cioè quelle della “politica” e interrompa quel circolo vizioso che ha portato questa materia sempre più di frequente nelle sedi dell’azione giudiziaria.

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