Domani 1 giugno alle ore 17.00 nella Sala Affreschi di Palazzo Panciatichi, Via Cavour, 4 a Firenze presentazione del libro edito da Vallecchi “Matteo Renzi. Il rottamatore del Pd” del giornalista David Allegranti cronista politico per il Corriere Fiorentino, interventi di Paolo Bambagioni Consigliere Regionale, Zeffiro Ciuffoletti Professore dell’Università di Firenze e Severino Saccardi direttore della Rivista “Testimonianze”. È il 15 febbraio 2009, Matteo Renzi vince le primarie a Sindaco di Firenze, di cui diventerà il primo cittadino pochi mesi dopo.
Il Pd scopre una faccia nuova, se non altro seminuova, un grillo parlante che vuole rottamare i dirigenti del suo partito e si presenta con la volontà di scompaginare gli assetti classici della cooptazione. Piglio decisionista (Ghe Renzi mi) e cultura pop-populista che assume tratti veltroniani (“Sono cresciuto con Kennedy e Mandela nel cuore”, dice lui), il cattolico Renzi si presenta alla pubblica opinione, con cui dialoga anche attraverso internet, come un leader post-ideologico dalle doti taumaturgiche per il centrosinistra.
Dal Liceo Dante, dove a 17 anni già voleva rottamare qualche segretario della Dc, all’assemblea alla Stazione Leopolda, dove ha riunito 6.800 persone, passando per i duelli con il partito, ecco il ritratto di un giovane leader. I tic, il modello comunicativo, la musica che ascolta, la trasversalità che lo rende interessante anche agli occhi di un elettore di centrodestra: così Renzi ha lanciato l’assalto alla diligenza, o meglio alla dirigenza del Partito Democratico. Per ora il Cyberscout non si candiderà a essere il leader del Pd.
Così almeno ha ripetuto fin dal giorno dell’intervista in cui ha detto di voler mandare in pensione D’Alema e Veltroni: “Fare il sindaco di Firenze è il mestiere più bello del mondo”. Per il futuro, chissà. Di sicuro ha mostrato disinvoltura (forse eccessiva) nell’andare ad Arcore per incontrare il Cavaliere. Ed è proprio l’anti-anti berlusconismo uno dei motivi per cui fra i dirigenti del Pd non riscuote grandi simpatie. Ma in fondo le sue elezioni le ha vinte così, allargando il bacino elettorale badando poco alle etichette e al lessico del perfetto Democratico. L’autore David Allegranti è nato nel 1984 a Firenze, dove vive e lavora.
Studi di Filosofia, scrive sul quotidiano “Corriere Fiorentino” dal 2008, fin dal suo primo numero e su “Il Foglio” di Giuliano Ferrara. Il prefatore Paolo Ermini è direttore del Corriere Fiorentino. Per quindici anni ha lavorato a Milano nella sede di Via Solferino del “Corriere della Sera” , di cui ha ricoperto gli incarichi di caporedattore, vicedirettore e condirettore. Prezzo di copertina : 15,00 Formato :14,5X21 Pag. 248 ISBN : 978-88-8427-219-5