Firenze – “Sulla TAV dovrà essere garantito un monitoraggio costante e un’informazione trasparente sullo stato di avanzamento dei lavori”. Apre così, con l’intervento della Presidente dell’Ordine dei Geologi, Maria Teresa Fagioli, il convegno 'La realizzazione di Tunnel in ambiente urbano. Esperienze a confronto' promosso dall’Ordine dei Geologi della Toscana presso l’Istituto Agronomico dell’Oltremare. “L’invito agli enti pubblici e ai responsabili del progetto di realizzazione dei tunnel è di rendicontare puntualmente e in modo dettagliato sull’evoluzione dell’Alta Velocità nella città di Firenze.
Anche perché - insiste la categoria - fino ad oggi la comunicazione sul progetto è apparsa quanto mai lacunosa e a singhiozzo. “Non c’è mai stato confronto, su nessun argomento – dichiara Mauro Chessa Presidente della Fondazione dei Geologi della Toscana –, soprattutto sulle soluzioni tecniche adottate da Italfer. Per andare incontro a quelle che sono le preoccupazioni della cittadinanza e anche dei tecnici del settore”, sottolinea Chessa. “Gli enti ne avrebbero dovuto fare richiesta e ricevere di conseguenza una risposta.
Senza contare che, per certi aspetti del progetto, manca una valutazione di impatto ambientale”. Il dibattito, che ha messo a confronto le varie esperienze europee e italiane, non ha potuto comunque ignorare il fattore preoccupazione sulla questione fiorentina. “I lavori interrompono certamente la falda, ci sono dei cedimenti che forse potevano essere valutati diversamente”, interviene il geologo Stefano Rossi dell’Arpat, “c’è poi la questione normativa che regolerà la gestione delle terre da scavo e per la cui interpretazione abbiamo interpellato il Ministero dell’Ambiente, che ancora ci deve dare risposta”.
Dal canto suo il Comune, nella persona dell’Ing. Giacomo Parenti, Presidente dell’Osservatorio Ambientale, avverte: “Sul sito del Comune, alla voce TAV, il cittadino non solo può trovare il progetto dettagliato con tanto di tavole a colori ma anche una serie di numeri telefonici collegati all’Osservatorio del nodo”. Ivan Cecconi, Direttore dell’Associazione Nazionale delle Regioni ITACA (Istituto per la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale), si è pronunciato sulla vulnerabilità del sistema che porta all’assegnazione degli appalti e sulla necessitò che tutto venga fatto nell’interesse dei cittadini piuttosto che per alimentare interessi speculativi.
Si è quindi parlato di calibrazione, della necessità di prendere delle misure, fare simulazioni, verificare con precisione cosa può accadere. Tutto questo, fanno sapere i Geologi, dovrà essere validato e comunicato alla cittadinanza, di cui oggi, tra l’altro è apparsa una nutrita rappresentanza.