All’unanimità il Consiglio regionale impegna la Giunta ed il suo presidente a farsi carico della situazione di crisi che investe i negozi toscani del gruppo Aiazzone ed Emmelunga, attivandosi anche presso il ministero dello Sviluppo economico. Insieme al ministero dovranno essere attivati tutti gli strumenti per salvaguardare i posti di lavoro, compresa l’apertura di un tavolo tecnico territoriale, e per il reinserimento o la riqualificazione professionale del personale. E’ stato il consigliere Marco Manneschi (Idv) ad illustrare in aula il testo della mozione poi approvata, sottolineando la gravità di quanto accaduto.
Nel 2008 la B&S (Borsano e Semeraro) acquisisce il brand Aiazzone. Nel giugno 2009 acquisiscono anche la catena Emmelunga. Alla fine del 2009 i due gruppi avevano chiuso con un fatturato complessivo di circa 210 milioni. Nel 2010 si viene però a conoscenza di un debito da 14,8 milioni di euro per il gruppo B&S e di un numero elevatissimo di effetti a vuoto, che spingono i creditori a presentare istanza di fallimento. Nel frattempo Borsano, Semeraro e Palenzona hanno ceduto in affitto i rami di azienda a Panmedia, una piccola società che prima si occupava prevalentemente di comunicazione.
Panmedia si prende in carico 830 dipendenti e 43 negozi. I lavoratori restano senza stipendio dallo scorso novembre. “A gennaio è stato nominato un curatore fallimentare, che ha richiesto l’attivazione della cassa integrazione – ha precisato Manneschi – Alcuni protagonisti della vicenda sono stati anche raggiunti da provvedimenti restrittivi della libertà personale”.