Primavera: tempo di primi caldi, giornate all’aria aperta, gite fuori porta con bimbi al seguito. E se i bambini quando giocano cercano di fuggire dalle premure continue di genitori (spesso) esageratamente protettivi, siamo sicuri che questi ultimi abbiano le stesse attenzioni nell’adottare misure di sicurezza corrette per il trasporto dei piccoli in auto? Diverse sono le norme e gli accorgimenti, infatti, per garantirne la sicurezza a bordo. Ma gli automobilisti fiorentini sono certi di conoscerle oppure avrebbero bisogno di “essere messi in castigo” per le poche attenzioni a riguardo? La ricerca condotta dall’istituto Nextplora per l’Osservatorio sui Servizi di LINEAR Assicurazioni, la compagnia on line del gruppo Unipol, fa un esame agli automobilisti del capoluogo toscano e più di un rimprovero sembra necessario.
Particolarmente preoccupante il responso quando si indaga sulle norme che regolano l’utilizzo dei sistemi di ritenuta, sempre da utilizzare per i bambini con statura inferiore ad un metro e mezzo, e sulla quale spesso gli automobilisti si sono trovati impreparati, confusi tra regole ormai in disuso e convinzioni proprie. Molti ricordano la norma prevista dal vecchio codice: un intervistato su quattro (26%) afferma infatti che i sistemi di ritenuta devono essere utilizzati fino ai 12 anni.
Un 13% è addirittura convinto che non esista una legge apposita ma che dipenda dalla corporatura del bimbo. Un indicatore decisamente non positivo. A questo dato si aggiunge la considerazione che addirittura la metà dei fiorentini non sa quale sia il posto più sicuro all’interno dell’auto dove posizionare il seggiolino. Solo il 50% del campione sa infatti che, ove possibile, dovrebbe essere posizionato sul sedile posteriore centrale, poiché è il posto più protetto sia in caso di urto frontale che laterale.
La preferenza dovrebbe essere comunque sempre data ai sedili posteriori. Un’altra pericolosa bocciatura! Più rassicurante il responso sulle cinture di sicurezza: l’83% degli intervistati sa che devono sempre essere indossate dai bambini, così come dagli adulti. La prima legge su quest’’obbligo è del 1988 e per fortuna, a distanza di oltre 20 anni, gli automobilisti l’hanno fatta propria. Le attenzioni nei confronti dei bambini in viaggio non si concentrano esclusivamente su la sicurezza all’interno dell’abitacolo.
I fiorentini considerano infatti con attenzione i servizi “a misura di bambino” lungo le autostrade italiane. In particolare si sente l’esigenza di trovare servizi igienici adeguati (soprattutto il 43,8% degli uomini intervistati), aree giochi (28%) e menù appositamente pensati per i più piccoli (richiesti principalmente dalle donne, con il 26,7% di segnalazioni). Su qualcosa però gli abitanti della città gigliata si dimostrano ricchi di attenzioni: quando devono far trascorrere il tempo in auto ad un bimbo, senza che questo si annoi.
Se il 27% del campione si affida alle tecnologie (DVD o videogioco), il 64% invece ama inventare dei giochi, raccontare una storia o mettere un cd con le canzoni preferite dai piccoli (quest’ultima attività particolarmente utilizzata dal 37,5% degli uomini). Fortunatamente sembra essere caduta in disuso la pessima abitudine di prendere il bimbo in braccio per non farlo piangere, comportamento molto diffuso fino anche nel recente passato ed estremamente pericoloso. Non bocciati quindi… ma certamente “rimandati a settembre”.