Il meccanismo di comunicazione di Matteo Renzi è inusuale: ha saltato partiti, giornalisti e la sua stessa Giunta, e si rivolge direttamente al pubblico, raccontando on line anche l'ordinaria amministrazione. Niente più comunicati stampa, ma direttamente tutto sulla sua pagina Facebook, dove i giornalisti fiorentini devono andare a controllare tutto il giorno per sapere cosa intende fare il Sindaco. "A me questa modalità non piace per niente -spiega a Nove da Firenze il lettore Giuseppe Arlia- ma se Renzi ha deciso di concentrare la sua attività politica su questa moderna Agorà telematica, allora lo scambio politico si sposta sulla pagina Facebook".
Ma senza nemmeno preavviso, dopo numerose contestazioni, più volte rintuzzate da controcommenti dell'Assessore Mattei, il lettore viene messo al bando dal profilo del Sindaco. E Beppe Arlia ribatte: "Metto sempre la mia faccia e il mio nome nelle contestazioni di merito che espongo da oltre un anno nei confronti di un politico che io considero un infiltrato nel PD e uno che non ha niente a che fare con qualsiasi idea di sinistra". Sul profilo personale di Renzi non si può contestare? "E' ammesso dissentire da quello che fa e dice un Sindaco e esponente del partito di cui sono elettore? -domanda il lettore Giuseppe Arlia- E inoltre, come mai vengo bannato ora e non un anno fa, o sei mesi fa? Credo sia perchè ora la pagina di Renzi ha un numero notevole di adesioni, e far vedere che c'è qualcuno che non fa parte della massa adorante dei Renzini non fa piacere: infatti mi risulta di non essere il solo ad essere stato cacciato.
E quindi, metaforicamente in coerenza con il suo libro, FUORI! chi disturba il manovratore".