"Improvvisamente a Firenze siamo agli scioperi su tutto. Nel giro di 24 ore si è proclamato lo sciopero alla Prima del Maggio, poi annunciato lo sciopero alla Pergola, quindi calendarizzato lo sciopero all'Ataf - scrive il primo cittadino su Facebook - sembra quasi che questa amministrazione sia diventata - all'improvviso - la nemica delle aziende pubbliche. E chi prova a mettere questo strana coincidenza in relazione con le polemiche nazionali sul Primo Maggio pensa male, ovviamente pensa male..." "Sono costretto a mettere i puntini sulle i - continua Renzi - non serve a evitare gli scioperi.
Ma almeno i fatti parlino in modo chiaro. Ataf. Sono diventato sindaco a fine giugno 2009. Ataf aveva 1430 dipendenti, 13 società partecipate, 450mila euro di compensi per gli amministratori, 12 milioni di euro di perdite e il 25% di evasione tariffaria (gente che non paga i biglietti). Oggi - dopo venti mesi - i dipendenti sono 1320, le società partecipate 8 (ancora troppe!), i compensi degli amministratori quasi dimezzati (260mila euro), il pareggio è stato portato in bilancio per la prima volta dopo decenni, l'evasione tariffaria è scesa al 7%. Ok, siamo colpevoli, lo sappiamo: non abbiamo assunto cubiste e parenti di sindacalisti, come accaduto altrove.
Però continuiamo a non capire perché fanno sciopero. E se è vero che il Governo taglia e la Regione pure al trasporto pubblico locale (Firenze è la più penalizzata in Toscana: Ataf ha meno 12% di contributo rispetto allo scorso anno), il Comune di Firenze è l'unica istituzione che aumenta i denari per il TPL: due milioni di euro in più appena stanziati per evitare il taglio delle linee forti e notturne. Il Maggio Musicale Fiorentino non va? Certo. Molte cose delle fondazioni lirico e sinfoniche vanno cambiate, lo sappiamo.
Lo faremo. Ma perché prendersela con il nuovo management? Forse perché qualcuno ha perso i privilegi del passato? Esempio. Paragoniamo gli incassi delle due Prime. La Prima 2010 incassa 57.000 euro. La Prima 2011 taglia gli omaggi e incassa 204.000 euro. Pagano tutti, a partire dal Sindaco. Questa dirigenza in una sola serata recupera quasi 150.000 euro. Peccato che lo sciopero proclamato dalla CGIL costringerà la Fondazione a un danno economico perché casualmente organizzato in modo tale da far scattere lo straordinario... La Pergola.
Il Governo ha chiuso l'ETI. Per evitare che chiudesse anche il Teatro della Pergola, ci siamo fatti avanti. Abbiamo preso la responsabilità del Teatro, insieme all'Ente Cassa di Risparmio, e abbiamo già stanziato i primi 800.000 euro per l'anno 2011. Perché il Comune crede nella cultura e quindi non taglia. E allora perché improvvisamente tutti scioperano contro l'Amministrazione Comunale? Ho una vaga sensazione - scrive Renzi - che qualcuno pensi che le aziende pubbliche si possano governare per aumentare il consenso, come forse accaduto in passato.
Le aziende pubbliche, per me, si devono governare per migliorare la qualità della vita dei cittadini, non le agevolazioni di qualche professionista del permesso sindacale. Se i sindacati fiorentini hanno voglia di confrontarsi con noi sul futuro della città, sono i benvenuti. Se invece prevale linea di qualche barricadero fuori stagione che pensa di adeguarci alle consuetudini di un tempo che non c'è più, si sappia che hanno sbagliato obiettivo. Mi hanno eletto i cittadini. Se vorranno mi manderanno a casa i cittadini - conclude - non un sindacato in cerca di visibilità.." "Renzi vuole un mercato del lavoro preottocentesco - è la replica di Ornella de Zordo - in cui i lavoratori non hanno diritto di parola né tanto meno di azione.
Rottama un secolo e mezzo di lotte e conquiste di diritti. Invece di attaccare a testa bassa i sindacati con affermazioni populiste, il sindaco farebbe bene a farsi qualche domanda, di fronte ad un inasprirsi dei suoi rapporti con il mondo del lavoro. Ci sono problemi reali che si cerca di nascondere con le battute e le chiacchiere: suddividere ATAF e venderne quote ai privati, senza informare il Consiglio e senza confronto con i lavoratori è un problema. Decidere che il primo maggio non è la festa dei lavoratori, ma della libertà, in cui ognuno fa quello che gli pare (ignorando peraltro i rapporti del tutto asimmetrici fra precari e datori di lavoro) è un problema.
Le preoccupazioni dei lavoratori del Maggio, fra vicende giapponesi, incertezze finanziarie e rapporti con la Sovrintendente che lui ha personalmente scelto, sono un altro problema, e si potrebbe continuare. Renzi si metta l'animo in pace, i problemi si affrontano e si cerca di risolverli, inutile e fuori luogo accusare chi li solleva. A meno che non voglia fare un ulteriore decisivo passo per assomigliare sempre più all'anfitrione di Arcore, quello secondo cui il problema non sono i suoi reati, ma i giudici che glieli contestano."