Ancora una onorevole iniziativa che vede il Museo Fiorentina in prima linea. Infatti, una delegazione del Museo della Fiorentina, mercoledì 4 maggio, si recherà a Torino presso la basilica di Superga per partecipare alla commemorazione del Grande Torino con gli amici fraterni del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata. Quel 4 maggio del 1949 è una data maledetta. Il trimotore Fiat G 212, di ritorno da Lisbona, alle 17.03 si schiantò contro il colle che ospita la Basilica di Superga.
Non ci furono sopravvissuti. Fra le 31 vittime, 18 sono calciatori del Torino: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti e Julius Schubert. Centinaia di migliaia di persone vollero omaggiare quella squadra a cui fu assegnato il 5° scudetto. In seguito alla drammatica tragedia di Superga, e per la precisione un anno più tardi, la Nazionale di calcio, piuttosto che prendere l'aereo per arrivare in Brasile dove avrebbe dovuto disputare il Mondiale, affrontò una lunghissima trasferta in nave. Dopo la distruzione causata dalla Guerra e dall'oppressione del ventennio fascista, dal 1946 a quella luttuosa giornata, il Grande Torino, con il suo gioco spumeggiante e i suoi successi, aveva incarnato i desideri di rinascita degli italiani.
Lo schianto del 1949 privò il calcio italiano della sua gioventù migliore. Montanelli, padre spirituale del Museo Fiirentina, scrisse: «Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta». E per onorare gli eroi granata, il Museo Fiorentina affronta una trasferta speciale, per dimostrare che Montanelli aveva ragione: il Grande Torino è ancora vivo nei cuori di chi ama il calcio e la sua grande storia.