Una giornata dedicata alla presentazione, attraverso storie di successo, dei più importanti strumenti di informazione e comunicazione utilizzati dalle più importanti griffes del mondo della moda a supporto dei propri processi aziendali, dalla fase di sviluppo e design fino a quella di distribuzione al punto vendita o direttamente al cliente finale. È “IT4fashion” in programma venerdì 29 aprile presso il Palagio di Parte Guelfa. Un evento destinato ad approfondire le tematiche legate all’informazione e alla comunicazione (ICT che sta per Information and Comunication Technology) e frutto della collaborazione tra l’assessorato alla Moda del Comune di Firenze, guidato da Elisabetta Cianfanelli e il laboratorio di ricerca dell’università fiorentina LogisLab, diretto da Rinaldo Rinaldi e da anni coinvolto in progetti di studio a fianco delle più importanti aziende del sistema moda. “Questo appuntamento rappresenta una importante occasione per fare il punto dello stato dell’arte e soprattutto per presentare il futuro del sistema moda nel XXI secolo – dichiara l’assessore Cianfanelli –.
Un nuovo prodotto denso di valori materiali, un nuovo artigianato implementato da tecnologie ICT, coniugati a nuovi modelli di business e shop experience. Stiamo parlando di un prodotto nuovo totalmente tracciato grazie a un sistema che non prevede non solo innovazione logistica ma anche sistema di fidelizzazione del cliente. Il packaging, attraverso tecnologie di identificazione incorporate, diventa infatti un nuovo elemento di conoscenza e di usabilità del prodotto. Il nuovo prodotto, attraverso nuove possibilità di accesso ai valori e ai contenuti del manufatto da parte dell’utente, propone una ritrovata sostenibilità sociale e ambientale nell’ambito della cultura del design contemporaneo”. In concreto al convegno fiorentino una ventina tra le principali aziende del sistema moda presenteranno una serie di applicazioni di tecnologie e soluzioni ICT ai loro processi con funzionalità assai diverse ma tutte orientate a migliorarne la competitività sui mercati e il livello di servizio verso i propri clienti.
Si spazia da strumenti che mirano a proteggere la proprietà intellettuale dei singoli brand dalla contraffazione e dagli effetti del mercato parallelo, fino a soluzioni che implementano nuovi modelli di business basati sulla cosiddetta “shop experience”. Nel mezzo poi una nutrita serie di applicazioni che aiutano le aziende a controllare e gestire al meglio tutti i processi della filiera a partire dalla fase iniziale di concepimento del prodotto per concludersi con il controllo della fase di distribuzione sui propri canali di vendita e talvolta anche dopo, con la gestione della fase di after-sale.
In un questo contesto risultano inoltre sempre più importanti gli strumenti di informazione e comunicazione a supporto di tutto il ciclo di vita del prodotto. I sistemi PLM sono in grado oggigiorno di porre in relazione gli uffici di progettazione con le altri fasi della produzione e della distribuzione, agevolando una riduzione del time-to-market ed una miglior risposta al mercato. Molto diffusi in settori dell’industria tradizione, nel mondo del fashion il PLM sta assumendo sempre più un ruolo importante.
“La panoramica delle soluzioni è molto ampia – sottolinea Rinaldi responsabile scientifico dell’evento – ma è possibile trovare una chiave di lettura unificatrice nelle diverse esperienze presentate. Si tratta dell’applicazione da parte di tutte le aziende di approccio sistemico ed organico all’implementazione della soluzione cercata. In tutto questo è possibile scorgere il forte legame tra il mondo della ricerca, rappresentato dal laboratorio LogisLab dell’Università di Firenze e le aziende che sempre più spesso ricorrono a questi per lo sviluppo dei propri progetti, consapevoli che per quanto le tecnologie possano essere ‘patrimonio comune’ non esiste una soluzione ‘buona per tutti’ (o come si usa dire ‘no one fits all’)”. Infine nel corso della tavola rotonda che concluderà il convegno verrà presentata un’importante iniziativa di studio promossa dal laboratorio LogisLab che punta allo sviluppo, in collaborazione con alcune griffe internazionali della moda, e con il gruppo di ricerca Area Design della Facoltà di Architettura, di una metodologia innovativa e denominata "Design for Authenticity, o DxA".
Si tratta di uno strumento di valutazione dell’intera filiera volto a prevenire la possibilità di contraffazione del prodotto finito che analizza il ciclo di realizzazione dello stesso a partire dalle fasi di design e passando attraverso le scelta dei materiali e del packaging allo scopo di creare la massima integrazione di tutti gli aspetti che contribuiscono alla garanzia dell’originalità verso il cliente finale. Al termine della fase di valutazione l’azienda è quindi in grado di comprendere quali fasi della propria filiera sono più facilmente attaccabili e quali sono gli strumenti e le tecnologie in grado di proteggere al meglio il brand.