E' alla sua seconda edizione, dal 12 al 14 gennaio 2005 dalle 12 alle 21. Non più alla Stazione Leopolda di Firenze, ma al Teatro Saschall. L’evento si riproporrà con la stessa formula che ha caratterizzato la prima edizione ma con significativi cambiamenti e ulteriori contenuti, riservando a espositori e visitatori interessanti sorprese.
Più che mai Iplace sarà un grande contenitore che offrirà importanti appuntamenti di affari, idee innovative, future tendenze, momenti di confronto con convegni a tema e tante iniziative.
Rispetto alla prima edizione, la data è stata anticipata al periodo in cui la clientela e la committenza programmano i propri campionari, e in cui si concentrano su Firenze gli operatori della moda che visitano Pitti Uomo. Quest’anno Iplace, dunque, cambia location: si svolgerà, infatti, al Saschall di Firenze in Lungarno Aldo Moro, 3 non lontano dall’uscita autostradale di Firenze Sud. Per agevolare l’afflusso, ci sarà un servizio di navette, dalla Fortezza da Basso al Saschall e viceversa.
Per aggiungere ulteriore spazio a quello disponibile all’interno del Saschall verrà montata una tensostruttura di 400 mq., all’interno della quale si svolgeranno le iniziative collaterali previste ed i servizi di accoglienza. I protagonisti di Iplace saranno, anche per la prossima edizione, i produttori al “centopercento italiani” di: pelletteria, calzature, accessori, semilavorati che potranno mostrare - in un contesto che ne metterà in luce le caratteristiche – le proprie potenzialità produttive attraverso anche nuove collezioni.
Ogni azienda potrà esporre una ventina di pezzi. L’uniformità di immagine sarà curata da un “art director” che fornirà ad ogni espositore suggerimenti per la valorizzazione dei pezzi. Il “pubblico” di Iplace sarà composto da private labels internazionali, buying offices, stilisti internazionali, department stores, catene di negozi, griffes internazionali e produttori di abbigliamento. L’attività promozionale della manifestazione, svolta su più livelli, prevede anche eventi di presentazione a New York (in collaborazione con Toscana Promozione) ed a Parigi (presso il Senato in occasione di un convegno delle grandi griffes della moda parigina) a metà novembre.
Ancora una volta le parole chiave su sarà imperniata tutta I place saranno Sourcing, Produzione 100% italiana, Sistema integrato, Creatività, Qualità, Competitività, Tecnologia avanzata. Ogni produttore potrà mostrare il meglio di ciò che sa fare e come lo sa fare supportato da un sistema produttivo unico al mondo. L’evento sarà caratterizzato da iniziative collaterali di grande richiamo: Material Preview, meeting organizzato dal Centro Servizi Efd (European Fashion Designers), rivolto agli operatori del settore per illustrare le tendenze primavera-estate 2006 riferite ai materiali, alle linee ed ai colori necessari alla preparazione delle collezioni, con l’intervento del Prof.
Francesco Morace, Presidente del Future Concept Lab; Under My Skin, (progetto dedicato alla formazione), su “Tutto quello che non si vede, non di facile lettura: perché nascosto, non visibile ad occhio nudo, non immediato. Qualcosa di colto, di qualità e non di quantità”. Con la pelle che “diviene superficie non unica di progetto”. Parteciperanno studenti di IED Moda Lab, del Polimoda di Firenze, del Politecnico di Milano – Design della moda. Durante ogni giornata verrà riproposto Saperi e Sapori, degustazioni di prodotti tipici, e dopo le 19 Happy Hour.
La manifestazione si chiuderà con Born 001 Party, festa che si protrarrà fino alla mezzanotte per “celebrare” la nascita di una nuova collezione: un ambizioso progetto del Centopercento Italiano. Inoltre, verranno riservati spazi alla tecnologia (programmi software – cad-cam); alla telematica (portale I-place – e-marketplace); ai partners istituzionali (Toscana Promozione, Enti Locali); alla responsabilità sociale d’impresa (Fabrica Ethica – FELA-FIP). Con Iplace il Consorzio Centopercento Italiano intende perseguire la politica promozionale avviata nel 2004 e reagire alla pesante situazione congiunturale, stabilendo e rafforzare un dialogo con quella committenza (private labels) che ad oggi rappresenta un’importante sbocco di mercato, riproponendosi alla clientela (catene di negozi, grandi magazzini) con rinnovata creatività; offrendo il “saper fare” a chiunque apprezzi il valore del Made in Italy.
Occorre rafforzare, nei compratori, la consapevolezza che solo un tessuto produttivo, capace di fare sistema e di sfruttare moderne tecnologie, è in grado di offrire un bagaglio di conoscenze, creatività e manualità – trasformabili in vantaggi competitivi - che hanno reso il Made in Italy così apprezzato in tutto il mondo.