Nuovo “sos” per il Santuario dei Cetacei. A lanciarlo stavolta sono gli assessori all’ambiente di Regione Toscana e Regione Liguria, Anna Rita Bramerini e Renata Briano dopo che sono circolate notizie su un possibile trasferimento del Segretariato esecutivo del Santuario da Genova in terra monegasca. L’appello di Toscana e Liguria viene rivolto direttamente “al Ministero dell’Ambiente italiano perché finalmente batta un colpo a favore della più grande area marina protetta del Mediterraneo – affermano i due assessori – fondamentale per la gestione sostenibile dell’ambiente marino e delle sue risorse e agisca per evitare trasmigrazioni oltre confine di cui non vediamo l’utilità”. Le due Regioni, spiegano Bramerini e Briano, hanno da sempre manifestato attenzione e sensibilità nei confronti del Santuario.
La Liguria ospitando la sede del Segretariato a Genova fintanto che questa non è stata praticamente chiusa – la fece riaprire simbolicamente l’anno scorso per organizzarvi una conferenza stampa sui gravi rischi che correva quell’area marina e sulle iniziative urgenti da avviare per rilanciare il Santuario-. La Toscana istituendo l’Osservatorio dei cetacei, unico esempio in Italia, punto di coordinamento degli studi e delle attività presenti sul territorio sul tema della biodiversità marina e della tutela dei grandi mammiferi, e cuore pulsante del Santuario. “Il silenzio del ministro Prestigiacomo – dichiara Renata Briano – alla lettera in cui il presidente Claudio Burlando chiedeva di istituire un Tavolo istituzionale dove Stato e Regioni potessero individuare linee immediate mirate a tutelare i cetacei, è stato eloquente.
Nonostante questo e le precedenti manifestazioni di disinteresse, noi adesso ci riproviamo. Di fronte alla minaccia del trasferimento del Segretariato oltre confine, chiamiamo dunque in causa i l nostro governo perché si ricordi finalmente di un suo patrimonio”. “Chiediamo che il governo ripristini le attività del Segretariato Permanente del Santuario – aggiunge Bramerini -, attivando con la massima urgenza il supporto giuridico-amministrativo assente da anni e dando efficacia e autorevolezza al Comitato di Pilotaggio anche con l’auspicato contributo delle Regioni.
Ma prima di ogni altra cosa chiediamo che mantenga questa realtà nei confini italiani”.