In un atmosfera familiare come quella del Teatro Puccini torna sul palcoscenico fiorentino, dopo due anni di assenza a causa delle note vicende che lo hanno colpito, l’artista romano Niccolň Fabi. Il pubblico del capoluogo toscano risponde bene all’invito di Fabi, accorrendo in gran numero ad assistere alla data fiorentina del SOLOTOUR 2011. Appena aperto il sipario appare subito evidente allo spettatore la volontŕ espressa dall’artista di ricreare un’ ambiente semplice senza barriere tra il cantante ed il proprio pubblico.
Sul palco del Puccini poca scenografia e tanto spazio alla musica con tre chitarre acustiche pronte all’uso ma, soprattutto, con il solo Niccolň Fabi aiutato dai suoi strumenti e dagli utilissimi campionatori. Accolto dagli applausi degli spettatori presenti entra in scena l’artista ed in pochi minuti, dopo un breve saluto iniziale, comincia il concerto fatto di sonoritŕ genuine che mettono ancora piů in evidenza la bravura di un’artista completo e sicuramente piů maturo d’un tempo.
Un’ora e mezzo di concerto godibile con la completa partecipazione di un pubblico spesso catturato dalle sonoritŕ e profonditŕ di alcune canzoni scritte dall’artista romano come ad esempio “Il negozio d’antiquariato” tratto dall’ album “La cura del tempo (2003)” o dalle note di “Costruire” pubblicata nell’album “Dischi Volanti (2006)”. Il finale di concerto č a sorpresa con le luci del Puccini insolitamente accese proprio per dare la possibilitŕ all’artista di guardare in faccia tutti gli spettatori accorsi ad assistere al suo concerto e poterli salutare idealmente uno ad uno.
Prima di congedarsi il cantante romano fa un ultimo regalo al proprio pubblico reinterpretando, a suo modo, la famosissima Parole, Parole di Mina. Il pubblico sorpreso applaude e saluta il ritrovato cantante Niccolň Fabi, visibilmente provato da questi due anni di sofferenza ma anche molto cresciuto interiormente ed artisticamente. di Samuele Brandi