Cucinare con gli avanzi tra inventiva e buon senso

Nella guida di Maria Concetta Fozzer la scienza del recupero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2011 14:16
Cucinare con gli avanzi tra inventiva e buon senso

Firenze, 14 aprile 2011– “Quando si va in cucina”, scrisse Giovanni Giolitti, “bisogna pur cucinare con gli ingredienti che si trovano”. Chissà se lo statista italiano doveva accontentarsi spesso di cene preparate con mezzi di fortuna. Forse non sapeva che gli avanzi, tanto vituperati soprattutto in un mondo consumista come quello di oggi, possono essere utilizzati per confezionare piatti di tutto rispetto, che niente hanno da invidiare ai manicaretti più celebrati dei nostri ristoranti.

Basta un po’ di organizzazione e di buon senso, e magari la guida esperta di Maria Concetta Fozzer, che all’arte del recupero in cucina ha dedicato un intero libro: La cucina del giorno dopo (pp. 144, euro 16,00), edito da Sarnus, sarà in libreria il 15 aprile. Il volume non è soltanto un ricettario molto particolare, ma un vero e proprio manuale dove predomina una visione pratica della cucina, basata su quell’arte di arrangiarsi che può premiare oltre ogni più golosa immaginazione.

Perché bastano pochi consigli mirati a trasformare il pane raffermo in gustosi canederli o a utilizzare le verdure del giorno prima per un delizioso potage. Il formaggio avanzato da una cena può diventare una fonduta o una torta salata, e il riso può essere servito in supplì o risotti d’eccezione come quello agli spinaci. Non mancano accorgimenti utilissimi per cavarsela all’ultimo minuto, quando dobbiamo organizzare un pranzo presentabile con le poche cose che troviamo nella dispensa, cercando di non fare brutte figure.

Possiamo farcela se accettiamo la sfida di Maria Concetta Fozzer, che propone in questo libro le sue originali soluzioni per ridare vita a tutti i cibi che non vengono consumati in prima proposta, venendo incontro alle esigenze dei “single”, delle persone sempre in lotta contro il tempo, ma anche di chi ha paura di muovere i primi passi in cucina perché spaventato dalla difficoltà delle ricette. Non un trattato rigoroso dunque, ma una guida nata dall’esperienza quotidiana condita da entusiasmo e un po’ di fantasia, adattissima per chi ha l’esigenza di arrangiarsi e la volontà di sperimentare: del resto, come ci ricorda François de la Rochefoucauld, “Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte”. Gherardo Del Lungo

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza