“L’attenzione alla nascita è indice di profonda civiltà e cultura, e la Toscana ha sempre dedicato grande impegno nell’accogliere i bambini alla vita. Tutto il percorso nascita e il settore materno infantile sono tra gli ambiti sui quali la Regione ha più investito, in termini di risorse professionali, tecniche e strutturali, ma anche nel promuovere una visione di tipo avanzato, fortemente aperta al “nuovo”". L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aperto stamani, nell’Aula magna della Scuola Superiore Sant’Anna a Pisa, i lavori dello workshop sul “Percorso nascita in Toscana.
Dai bisogni delle donne ai risultati”, organizzato dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità diretto da Sabina Nuti. L’assessore ha ricordato tutte le azioni e le inziative messe in campo dalla Regione nel settore materno infantile: lo sviluppo della rete dei consultori, dei punti nascita e delle terapie intensive neonatali, gli interventi per la promozione dell’allat tamento materno, per il potenziamento della diagnosi prenatale, l’introduzione dell’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, le azioni per ridurre le IVG nella popolazione migrante.
“Nascere in Toscana è sempre più sicuro – ha sottolineato – Negli ultimi dieci anni, il rapporto di natimortalità (il numero di nati morti su 1.000 nati vivi) si è ridotto dal 3,6 al 2,5 per mille. Tanto è stato fatto per migliorare il percorso nascita, ma tanto ancora si può fare per migliorare qualità e sicurezza dei punti nascita. Non a caso, una delle parole chiave del nuvo Piano sanitario e sociale a cui stiamo lavorando è “evoluzione”". Daniela Scaramuccia ha indicato i settori su cui ancora si può e si deve lavorare: partoanalgesia, diagnosi perinatale, rete della specialistica pediatrica, consultori.
“Per la partoanalgesia – ha detto – ci sono possibilità che allargano le risposte rispetto all’approccio tradizionale. Ci sono esperienze, attualmente in sperimentazione nella nostra regione, che sembrano offrire opportunità interessanti e sicuramente meno impegnative per la donna e per le organizzazioni, sia di tipo farmacologico che nell’ambito della medicina non convenzionale. Questo può consentirci di raggiungere un obiettivo sicuramente ambizioso come quello di offrire la possibilità del parto senza dolore, con diverse modalità, in tutti i punti nascita.
Quanto alla diagnosi prenatale – ha proseguito l’assessore – la Toscana si sta muovendo come avanguardia nazionale per la sperimentazione di nuovi protocolli, che prevedono l’integrazione degli screening ecografici con la diagnosi citogenetica, tutto questo rispettando logiche di qualità e affidabilità, attraverso l’integrazione tra servizi di diagnosi prenatale e genetica medica”. Qualche dato su parto e nascita in Toscana. Nel 2000 i nati sono stati 27.945, nel 2009, 32.734.
Un numero che è salito costantemente grazie alla proporzione di parti di donne straniere: dal 10,8% nel 2000, al 24,9% nel 2009.