Il sindaco di Firenze Matteo Renzi revoca il pass per il centro di Firenze alle auto consolari ed il caso finisce in parlamento. Accade grazie a un’interrogazione che il deputato fiorentino del Pdl Riccardo Migliori (Vicecoordinatore regionale vicario del Pdl in Toscana) ha appena fatto recapitare sulla scrivania del Ministro degli affari esteri Franco Frattini. Alla Farnesina Migliori chiede di mettere in campo «iniziative urgenti» affinché i pass per la zona a traffico limitato (ztl) revocati l’8 marzo scorso con delibera della giunta comunale fiorentina vengano di fatto restituiti ai consoli.
«In tutte le città italiane sedi di consolato – spiega infatti Migliori a Frattini – le amministrazioni comunali ben ottemperano alla Convenzione di Vienna, consentendo la libera circolazione all’automobile del console». Per questo Migliori vuole che sia «eliminata questa situazione di disagio che ci vede messi in cattiva luce con tutte le nazioni coinvolte non solo come amministrazione comunale di Firenze, ma anche come nazione tutta». Insomma, secondo Migliori qui siamo davanti a una figuraccia in mondovisione.
Ed ecco come il parlamentare riassume i fatti nel suo documento: «Con una delibera approvata dalla giunta comunale l’8 marzo 2011 – scrive il parlamentare fiorentino – il sindaco di Firenze ha fatto revocare unilateralmente a tutti i consoli (senza consultare il Corpo consolare) le autorizzazioni per l’accesso veicolare alla ztl, nonché gli spazi per sosta che lo stesso Comune aveva stabilito con apposita convenzione, rinnovata nel 2000 ma risalente al 1994, in forza della quale consentiva a tutti i Consoli la libera circolazione e sosta nella zona a traffico limitato.
Entrambe le Convenzioni nacquero in applicazione dei principi sanciti dalla Convenzione di Vienna del 1963 (in particolare dell’articolo 34 “libera circolazione”), che, recepita dall’Italia è divenuta Legge della Repubblica (L.804 del 9 agosto 1967)». «In particolare – prosegue l’interrogazione – con tale ordinanza i consoli non potranno più muoversi in auto per la città, né raggiungere la propria sede consolare, né naturalmente spostarsi liberamente per tutte le necessità legate alle loro molteplici funzioni spesso gravose e tal volta urgenti.
Tale provvedimento rappresenta un preciso ostacolo allo svolgimento delle funzioni demandate al console dallo Stato inviante, in dispregio alle raccomandazioni del Ministero degli Affari Esteri che, con il rilascio dell’exequatur, “ammette il console onorario a godere le facilitazioni, i privilegi e le immunità previste dal capitolo terzo della Convenzione di Vienna ... e invita pertanto le Autorità amministrative e giudiziarie a riconoscere il Console nella sua qualità e ad agevolargli l’esercizio delle Sue funzioni”».
L’alzata di testa fiorentina viola dunque parecchie normative. A Frattini il compito di rimettere le cose a posto.