“Lunedì prossimo l’assessore Falchetti riferisca in Consiglio Comunale sulla vicenda Swap: giovedì alla conferenza dei capigruppo chiederemo una sua comunicazione”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Marco Stella e Stefano Alessandri. “Da un comunicato messo ieri in rete civica mentre si svolgeva il consiglio comunale, abbiamo appreso che il Comune di Firenze ha annullato gli atti amministrativi che hanno portato nel 2006 alla sottoscrizione di sei contratti in derivati – hanno aggiunto i due consiglieri –.
Consideriamo irrispettoso nei confronti del consiglio il comportamento dell’assessore Falchetti: ieri prima di emettere il comunicato avrebbe potuto relazionare all’assemblea. La decisione di annullare gli atti amministrativi fatti dalla precedente amministrazione è un fatto di grande rilevanza che merita un dibattito in consiglio. Vogliamo sapere quali sono gli atti annullati, a cosa si riferiscono e quali saranno le ripercussioni per il Comune”. “Il Comune di Firenze ha affidato nel dicembre 2010 ad un avvocato del foro di Milano una consulenza esterna della durata di 120 giorni per 24.957 euro, al fine di accertare se i contratti in derivati sottoscritti dal Comune fossero regolari – ricordano Stella e Alessandri –.
L’incarico all’avvocato prevede l’analisi sotto il profilo tecnico-giuridico dei contratti in essere aventi ad oggetto prodotti derivati finanziari, la valutazione degli eventuali profili di criticità e invalidità di questi contratti, l’individuazione di rimedi amministrativi e giurisdizionali da assumere a tutela dell’amministrazione, e altre misure per tutelare l’amministrazione. Al termine del suo lavoro l’avvocato farà una relazione ed individuerà le soluzioni. Perché l’amministrazione non ha aspettato il termine della consulenza e la relazione per annullare gli atti fatti in precedenza? O l’avvocato ha già finito la sua consulenza? Il Comune di Firenze ha infatti investito 270 milioni di euro in Swap sottoscrivendo 13 contratti in derivati, e ogni anno paga milioni di interessi passivi, senza tenere conto che la scommessa del Comune ha prodotto un ‘mark to market’ che ha portato a 55 milioni di euro di perdite.
L'analisi sui dati forniti non lascia spazio ad equivoci rispetto agli swap sottoscritti; basta leggere l'andamento di questo indicatore, il ‘mark to market’ appunto, ovvero il ‘costo corrente’ dei derivati finanziari nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50 milioni, e oggi è passato a quasi 55 milioni di euro. Il Comune, quindi i cittadini, grazie alla scommessa fatta dagli amministratori del centrosinistra, su un capitale investito di 270milioni di euro sta perdendo quasi il 20%. Non solo: oltre al saldo negativo del mark to market, ogni anno il Comune di Firenze ci rimette milioni di euro in interessi passivi.
Nel 2009 abbiamo speso oltre 5 milioni di euro, nel 2010 dovrebbero essere oltre 10 milioni; più di 15milioni in due anni”. “Il Sindaco chiede di verificare i comportamenti delle banche, e noi siamo favorevoli, affinché venga fatto tutto il possibile per tutelare il Comune di Firenze e i fiorentini, ma ci rimane una curiosità: perché fino ad oggi nessuno ci ha ascoltati? Sulla vicenda indagano sia la Procura presso il Tribunale che quella della Corte dei conti: se verranno accertate irregolarità coloro che hanno sprecato soldi pubblici devono pagare” hanno concluso i due esponenti del centrodestra.