Inizia da Firenze il viaggio nazionale in 4 incontri delle Acli (le altre città saranno Cagliari, Reggio Calabria, Roma) sul tema “TIPICI NELL’ESSERE ATIPICI – GIOVANI & LAVORO ALLA RICERCA DELLA STABILITA’ IN UN PAESE BLOCCATO” che si terrà domani, mercoledì 30 marzo alle ore 17 al Teatro del Cestello a Firenze. Nei mesi durante i quali l’ISTAT diramava dati sempre più allarmanti sulla condizione delle giovani generazioni, abbiamo sentito poche idee e poche proposte arrivare da chi dovrebbe occuparsi non solo di amministrare il presente ma di costruire il futuro, da qui la decisione delle Acli di questi 4 incontri nazionali. La disoccupazione giovanile in Italia è molto più alta della media dei paesi dell’Europa occidentale: nel 2009 il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è stato del 25,4%, in aumento di oltre quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente; nel nostro paese è più facile essere disoccupati se si è giovani rispetto a qualsiasi altra classe di età.
Non c’è da stupirsi, dunque, se siamo il paese in cui i giovani adulti fanno più fatica ad uscire dalla casa dei propri genitori o se la natalità è più bassa di quanto si registri in Germania, Francia o Inghilterra. Negli ultimi dieci anni il reddito pro capite in Italia è calato, mentre aumentava, sia pur di poco, nei paesi a noi vicini. Le conseguenze della stagnazione economica italiana sono avvertite soprattutto dai giovani. "Questo significa – a meno di un intervento tempestivo – che la prospettiva è ancora più difficile della situazione di oggi, perché la stagnazione economica sta indebolendo socialmente ed economicamente la spina dorsale dell’Italia del futuro prossimo.
Per questo - Acli - abbiamo scelto di concentrarci sulla disoccupazione giovanile e sulle politiche per contrastarla, perché il tema dei giovani non è un dettaglio ma il cuore di un grande paese. Pensiamo che l’allarmante, a volte tragica, situazione economica vissuta dalla maggioranza dei giovani del nostro paese sia la vera urgenza nazionale e il frutto più chiaro del fallimento della politica degli ultimi quindici anni".