Accanto allo storico Mercato di Sant'Ambrogio, dove un tempo vi erano delle piccole costruzioni che caratterizzavano un borgo peculiare del centro cittadino, da alcuni anni è nata una piazza. Una struttura che ha visto una gestazione particolarissima, destinata ad avere tre piani interrati prima di trovare un blocco di granito che ha spento tutti gli entusiasmi, ridotto sensibilmente i posti, aumentato i costi e lesionato gli stabili attigui. Un progetto che ha necessitato di 'correzioni' specifiche come il sollevamento dell'asfalto di via Paolieri per poter allargare l'uscita che altrimenti avrebbe visto incastrarsi i mezzi più grossi, come le ambulanze, ed il paragone non è casuale. Nel corso degli anni un assessorato ad hoc definito "alla Partecipazione" ha cercato di sviluppare in sinergia con Firenze Parcheggi un percorso di incontri con la cittadinanza, volto a migliorare la qualità urbanistica della 'piazza'.
Gli incontri hanno prodotto documenti, materiale grafico, post-it di memorabile valore sociale, ma concretamente neppure un paletto è stato aggiunto alla pavimentazione standard prevista come base neutra di partenza. Le colpe, se ce ne sono state, dell'assessore Bevilacqua che si è occupata della questione, sono da rilevarsi nella poca considerazione ottenuta da parte della Giunta, dell'abbandono totale da parte di chi avrebbe potuto dare una sferzata politica all'opera. I residenti esclamavano al tempo: "E' il tetto di un parcheggio, cosa vogliamo farci?" Su tutto ha giocato una parte fondamentale lo spostamento auspicato dell'intero Mercato dei Ciompi, elemento principale dei parametri del Bando di Conscorso internazionale.
Un trasferimento mal digerito, o mai digerito dagli interessati. "Divergenze di opinioni" la giustificazione ufficiosa. La verità si è persa nel cassetto di un vecchio settimino insieme alla promessa di chi doveva metterci i soldi per i nuovi stand. Tra le idee sviluppate il passaggio naturalistico tra via dell'Agnolo e la piazza Ghiberti, attraverso il corridioio urbano, attualmente chiuso da un muro diroccato ricoperto da reti metalliche, che costeggia l'Aula Bunker. Ma non sono mancate piante tropicali, sedute artistiche, giochi per bambini, fontane e fontanelli.
Tutte idee sparite, propositi mancati. Marzo 2011, una notte fiorentina che vede il passaggio di alcuni turisti, qualche residente che dai viali raggiunge il centro o che dal centro riporta a casa. Magari la signora che passa in bicicletta apprezza la piazza anche così "Mi garba, è illuminata bene, però un c'è nulla" confessa. Tre ragazzi seduti in terra al centro del piazzale consumano una pizza. Un'auto si sofferma sull'ingresso al Parcheggio e dopo una breve riflessione sembra optare per la vantaggiosa presenza del piazzale in superficie, oltrepassa l'inesistente catena di ferro e si accomoda sulla sinistra, sullo sterrato, parcheggio in piazza, come capita. Chi vorrebbe fermarsi non può farlo, chi passa guarda e procede oltre. Sulla pavimentazione, sotto i lampioni monumentali, ecco un anziano con il suo cane.
Ma lei ci starebbe seduto in terrà lì in mezzo? "Ma che se' grullo?". Prendiamolo come un 'no'. Forse, è ancora il tetto di un parcheggio. di Antonio Lenoci