Questa mattina sul parco delle cascine è tornata a sgorgare l'acqua dall'Abbeveratoio delle Boccacce, l'imponente fontanile realizzato dall'architetto Giuseppe Manetti nella primavera del 1794, durante il periodo del Granducato con Pietro Leopoldo, che vedeva nella grande area verde di Firenze una residenza agricola e di caccia. Soprattutto nel periodo estivo la necessità di irrigazione e di approvvigionamento per i cavalli portò alla realizzazione del pozzo dal quale veniva attinta l'acqua per il fontanile attraverso una pompa idraulica. Costo dei lavori 210.000 euro erogati attraverso un finanziamento della Regione Toscana.
il primo atto, che portò alla recinzione del manufatto ritenuto pericolante risaliva al luglio 2005 ad opera della Soprintendenza" Presente l'Assessore Massimo Mattei che ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dalla ditta Mugelli Costruzioni di Pozzolatico e dall'architetto Claudio Castelli. "Abbiamo riportato all'originale splendore - ha detto l'Assessore - un luogo che per molti di noi, parlo di quelli che hanno la mia età ma anche più grandi di me, è stato un punto di arrivo e di passaggio durante le passeggiate del fine settimana con la famiglia e con gli amici.
Un lavoro che non rientra nei 100 punti sui quali dobbiamo intervenire, ma che rappresenta un passo ulteriore verso la riappropriazione di questo Parco cittadino stupendo" Come ha spiegato l'architetto Castelli i lavori sono stati per lo più di risanamento, senza alcuna aggiunta di elementi ulteriori fatta eccezione per la copertura della cupola che era realizzata in cemento e che invece adesso presenta l'aspetto del cotto fiorentino. "Abbiamo studiato una nuova sistemazione del locale interno come vano tecnico, le vasche sono state recuperate e soprattutto le facce dalle quali sgorga nuovamente l'acqua sono state ripulite dal nero accumulatosi negli anni" Presente anche il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi che, arrivato in anticipo ed intrattenutosi con alcuni tecnici ha spiegato la necessità di rivalutare l'area offrendo anche un'idea di ordine che per tanto tempo il luogo non ha mostrato presentandosi ai cittadini come un elemento disorganico che necessita invece di panchine e spazi ad hoc per richiamare la presenza di residenti e di turisti. Antonio Lenoci