No alla corsia preferenziale, no al doppio senso di marcia e, soprattutto, atti ufficiali che certifichino nero su bianco una volta per tutte le intenzioni della giunta comunale sul futuro assetto della viabilità in via Bronzino: questa la posizione espressa oggi dalla folta schiera di commercianti e residenti della zona, fra cui anche disabili, che si sono incontrati questa mattina con il Consigliere regionale del Pdl Giovanni Donzelli e con il Consigliere del Pdl al Quartiere 4 Matteo Fanelli.
Politica e gente comune insieme per invocare chiarezza su un progetto per il quale l’assessore alla mobilità Massimo Mattei ha annunciato un "non chiarissimo" congelamento. Ma stamani, intanto, i lavori per la creazione di nuovi parcheggi nelle strade traverse di via Bronzino erano iniziati. "Allora, vuol sapere la gente, quali sono le reali intenzioni sul futuro di via Bronzino? Quei parcheggi in più rimarranno in ogni caso a far felici i residenti, o sono piuttosto il preludio alla realizzazione della tanto detestata nuova viabilità?" «Incontrando i cittadini – spiegano Donzelli e Fanelli – abbiamo constatato un forte malessere e un’acuta preoccupazione.
La gente vuole trasparenza rispetto alla promessa di congelamento dei lavori per la realizzazione della corsia preferenziale e per l’introduzione del doppio senso di marcia, perché questo è un purgatorio che non soddisfa nessuno. Congelamento cosa significa? Ripensamento? O solo una proroga? I timori più significativi sono per i tre disabili che abitano nella strada e che, se i lavori venissero fatti, si troverebbero di fatto prigionieri». Finora, afferma Donzelli, l’atteggiamento di Mattei non ha fatto ben sperare: «Anziché ascoltare i cittadini ammettendo i suoi errori di valutazione ed effettuando una retromarcia sui progetti per via Bronzino, non ha saputo far di meglio che tentare una strategia alla Fidel Castro e fratello mandando in avanscoperta un sedicente capopopolo.
Metodi cubani di gestione del consenso. Peccato che, stavolta, il popolo la pensi in tutt’altra maniera e lo dica chiaro». Ciò che serve, insomma, è la chiarezza di un passaggio istituzionale: «Da parte del Quartiere 4 – incalza Fanelli – la situazione è stata gestita in una maniera preoccupante, senza fornire nessuna notizia ufficiale né prevedere alcun passaggio del provvedimento in Consiglio, cosa che avrebbe consentito un dibattito e la formulazione di proposte da parte dei vari partiti.
Invece niente: ancora una volta l’amministrazione comunale ha scelto di snobbare il Quartiere, senza curarsi del fatto che i Quartieri siano gli organismi istituzionali a più stretto contatto con i cittadini. Io stesso ho saputo solo attraverso un passaparola che ci sarebbe stata sull’argomento un’assemblea pubblica. Dove? Manco a dirlo: alla Casa del Popolo, ovviamente».