Al Teatro delle Arti di Lastra va in scena l'Otello di Pedullà e Rignanese

Torna in scena il celebre moro di Venezia in questo lavoro ideato da Gianfranco Pedullà e Nicola Rignanese, che vede in scena lo stesso Rignanese, Gianluigi Tosto, Rosanna Gentili e Gila Manetti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2011 00:30
Al Teatro delle Arti di Lastra va in scena l'Otello di Pedullà e Rignanese

La nuova produzione del Teatro popolare d'arte si avvale della direzione artistica di Gianfranco Pedullà e Nicola Rignanese, che vediamo inoltre nella veste del protagonista. Attore eclettico, che ci rivela un Otello violento nel corpo e nell’anima, incapace di gestire i propri lati oscuri e soggiogato dall’astuzia e dall'intelligenza di Iago. Impegnato da anni sulla scena teatrale non solo italiana, Rignanese si sta affermando come una nuova figura del cinema italiano. Infatti, lo vediamo coprotagonista di Qualunquemente, ultimo film di Antonio Albanese.

Rimarchevole poi la sua presenza ne La Pecora Nera di Ascanio Celestini e in opere di grandi qualità come Marpiccolo di Alessandro de Robilant. Desdemona è Rosanna Gentili, attrice storica del Teatro popolare d'arte che da anni si confronta con il teatro classico e contemporaneo. Fondamentale presenza nei progetti teatrali nelle carceri di Arezzo e Prato. Nel nuovo lavoro di Gianfranco Pedullà su I giganti della montagna di Pirandello la vediamo nel ruolo di Ilse. In teatro ha lavorato con Aldo Rostagno, Guido Ceronetti, Armando Punzo, Giancarlo Cauteruccio.

In cinema è stata diretta da Gabriele Muccino, Cristiano Bortone, Michele Soavi, Davide Marengo, Alfredo Pejretti. Sarà fra le attrici del film Boris, tratto dalla fortunata serie televisiva. Nella parte di Iago vediamo Gianluigi Tosto, attore che, con la sua bravura, si è imposto sulla scena teatrale italiana da più di venticinque anni. Allievo di Orazio Costa, è stato protagonista di diverse produzioni dei teatri stabili di Torino, Prato, Firenze. Negli ultimi anni ha posto particolare attenzione al racconto e ci ha regalato le trilogie Il canto e la Memoria e Canti dal mare interno. Gila Manetti ricopre il ruolo di Emilia.

Formatasi nel Teatro popolare d'arte, ha approfondito per molti anni l'improvvisazione teatrale con importanti partecipazioni televisive su Rai 2, Zelig. Collabora da 15 anni nei laboratori produttivi e formativi di Massimo Salvianti. In televisione ha partecipato a Priore di Barbiana, dedicato alla grande figura di Don Milani. Questo Otello nasce dall’idea che Iago sia il vero motore della nota storia shakespeariana. Iago è un uomo fedele, un acuto osservatore e uno stratega abile; non ha regole da rispettare, insegue solo i suoi disegni; non offende: insinua, suppone, sottintende.La nostra storia inizia quando Iago insinua all’orecchio di Otello dubbi sulla fedeltà di Desdemona.

In fondo, non serve sapere tutto quello che è avvenuto prima. Qui interessa raccontare come Iago con la sola arma della parola e del dubbio riesca a seminare odio, paura, risentimenti e vendette.Egli rappresenta la sua terribile forza della parola ma anche, per paradosso, la sua innocenza.Desdemona - il cui nome in greco significa “sfortunata” – è una donna sola; facile pedina dei giochi di Iago, asseconda il destino assegnatole dal suo stesso nome. Iago oggi non sarebbe neanche condannato, Otello sì; è colpevole e ha ucciso.

Pur avendo raggiunto una posizione socialmente dominante, rimane “straniero”, estraneo alle sottigliezze del linguaggio di Iago. Eppure a lui, al potente, viene offerta una possibilità di salvezza; ma troppo tardi, non ascolta più neanche se stesso. Le parole sono diventate di nuovo incomprensibili; e il rimorso lo uccide.

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